NinjaOne https://www.ninjaone.com/it/ Software For IT Ninjas Wed, 19 Feb 2025 09:36:58 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.ninjaone.com/wp-content/uploads/2024/10/favicon-2024-150x150.png NinjaOne https://www.ninjaone.com/it/ 32 32 NinjaOne è stata inserita nella lista Security 100 per il 2025 di CRN https://www.ninjaone.com/it/blog/ninjaone-inserita-nella-lista-security-100-per-il-2025-di-crn/ Wed, 19 Feb 2025 09:36:58 +0000 https://www.ninjaone.com/?p=425787 Il riconoscimento è stato ottenuto per l’eccellenza nella sicurezza degli endpoint e nella sicurezza gestita

Grandi novità! NinjaOne è stata inserita nella lista Security 100 per il 2025 di CRN, nella categoria Sicurezza degli endpoint e sicurezza gestita. Questo riconoscimento testimonia l’impegno costante di NinjaOne nel fornire una gestione e una sicurezza automatizzata degli endpoint che aiuti gli MSP e i team IT a salvaguardare le aziende dalle minacce informatiche in continua evoluzione, senza alcuna complessità.

Perché questo riconoscimento è importante

Ogni anno, l’elenco Security 100 di CRN mette in evidenza i principali innovatori della cybersecurity che lavorano a stretto contatto con i partner di canale per rafforzare la sicurezza in tutto il mondo. I premiati per il 2025 sono stati divisi in cinque categorie tecnologiche: Sicurezza degli endpoint e sicurezza gestita; Identità, accesso e sicurezza dei dati; Sicurezza di rete; Operazioni di sicurezza, Intelligence dei rischi e delle minacce; Sicurezza Web, e-mail e applicazioni.

Questo riconoscimento rafforza la missione di NinjaOne di automatizzare le parti più complesse dell’IT, offrendo sicurezza e controllo su tutti gli endpoint.

“Siamo onorati di essere stati riconosciuti da CRN come leader nel settore della sicurezza gestita e degli endpoint”, ha dichiarato Joe Lohmeier, VP of Channel Sales di NinjaOne. “Questo riconoscimento riflette il nostro costante impegno nel fornire una semplice sicurezza degli endpoint in modo che i nostri partner possano proteggere meglio i loro clienti.”

Potenziare la sicurezza degli endpoint per i partner NinjaOne

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Come visualizzare la versione del firmware BIOS o UEFI in Windows 10 e Windows 11 https://www.ninjaone.com/it/blog/visualizzare-la-versione-del-firmware-bios-o-uefi/ Wed, 19 Feb 2025 08:07:55 +0000 https://www.ninjaone.com/?p=425777 Questa guida spiega come visualizzare la versione del firmware BIOS o UEFI sui dispositivi Windows 10 e Windows 11 (nonché su altre versioni di Windows, Linux e qualsiasi altro PC). La guida comprende l’uso delle informazioni di sistema e degli strumenti DirectX integrati in Windows, il registro di sistema, la riga di comando e il controllo diretto del BIOS stesso per scoprire la versione del firmware installata.

Contesto: comprendere cosa sono BIOS e UEFI

Il BIOS (Basic Input/Output System) è il firmware che interagisce con l’hardware del computer, inizializzandolo e permettendogli di avviarsi in uno stato utilizzabile e pronto a caricare il sistema operativo.

Unified Extensible Firmware Interface (UEFI) è uno standard firmware più moderno progettato per sostituire il BIOS. Ha lo stesso scopo, ma offre funzionalità più moderne, come l’avvio sicuro e il supporto per l’avvio da partizioni MBR e GPT (consentendo il supporto di unità più grandi con un numero maggiore di partizioni).

Sebbene il termine “BIOS” si riferisca a una serie specifica di standard e a un tipo specifico di firmware, viene spesso utilizzato come termine generico per qualsiasi firmware del PC. Questo può creare confusione, quindi per essere chiari, a volte si usa il termine “Legacy BIOS” per i sistemi non UEFI.

Differenze tra BIOS e UEFI

Funzionalità BIOS tradizionale UEFI (Unified Extensible Firmware Interface)
Tipo di firmware 16 bit 32 o 64 bit
Schema di partizione MBR (Master Boot Record) GPT (Tabella delle partizioni GUID)
Supporto delle dimensioni dell’unità Supporta dischi fino a 2 TB Supporta dischi di dimensioni superiori a 2 TB
Numero di partizioni Massimo 4 partizioni primarie, oppure 3 primarie + 1 estesa Supporta fino a 128 partizioni
Modalità di avvio Boot Legacy Secure Boot e Fast Boot
Sicurezza Nessuna funzione di sicurezza integrata Supporta l’avvio sicuro per bloccare l’esecuzione di malware all’avvio
Posizione del bootloader Memorizzato nel primo settore del disco (MBR) Memorizzato nella partizione di sistema EFI (ESP)
Gestione dell’alimentazione Gestione dell’alimentazione di base Supporto per Advanced Power Management (APM) and Advanced Configuration and Power Interface (ACPI)
Processo di aggiornamento Gli aggiornamenti del firmware del BIOS devono essere eseguiti manualmente o con uno strumento speciale Gli aggiornamenti del firmware possono essere distribuiti tramite Windows Update o altre utility integrate nel sistema operativo

Perché hai bisogno di conoscere la versione del BIOS o dell’UEFI

Ci sono diversi scenari in cui avrai bisogno di conoscere la versione del BIOS o dell’UEFI:

  • Risoluzione dei problemi: Alcune fasi della risoluzione dei problemi possono essere specifiche di una versione del BIOS o dell’UEFI.
  • Aggiornamento: I produttori di schede madri rilasciano periodicamente aggiornamenti del firmware che risolvono bug e introducono nuove funzioni o il supporto per l’hardware appena rilasciato. Controllare se la scheda madre esegue già la versione più recente ti permetterà di evitare di sprecare risorse nel tentativo di aggiornarla.
  • Compatibilità: Alcuni componenti hardware sono compatibili solo con determinate versioni del BIOS/UEFI. Un esempio noto è quello delle CPU AMD Ryzen che funzionano solo con determinate versioni del firmware e richiedono un aggiornamento prima di poter essere utilizzate.

Come verificare la versione del BIOS o del firmware UEFI su Windows 10, Windows 11 e altri PC

Esistono diversi modi per individuare la versione in Windows 10, Windows 11 e su altri PC.

Direttamente nel BIOS o nell’interfaccia di configurazione UEFI stessa

Questo metodo funziona su qualsiasi PC con Windows 10, Windows 11 o qualsiasi altro sistema operativo.

Quando il dispositivo viene acceso (non ripreso dallo standby o riavviato, ma avviato da uno stato completamente ‘spento’), avrai la possibilità di premere un tasto o un pulsante sulla tastiera o sul dispositivo per interrompere il processo di avvio e lanciare l’interfaccia di configurazione del BIOS o dell’UEFI.

Il tasto che svolge esattamente questa funzione varia da dispositivo a dispositivo, ma di solito è uno tra i tasti DELETE (CANC) , ESCAPE (ESC) , F1F2F10F12 . Il tasto da premere può essere indicato sullo schermo all’avvio del computer (per esempio, può essere scritto Press ESC to enter SETUP cioè premi ESC per entrare nelle impostazioni), oppure può essere reperito nel manuale d’uso. Come ultima risorsa, anche il trial-and-error è un approccio valido utilizzato da molti tecnici IT per scoprire quale tasto permette di accedere al BIOS.

Una volta aperta l’interfaccia di configurazione del BIOS/UEFI, potrai navigare al suo interno per verificare la versione del firmware.

Utilizzo delle Informazioni di sistema in Windows 10 e Windows 11 per trovare la versione del BIOS o dell’UEFI

Lo strumento Informazioni di sistema di Windows 10 e Windows 11 può essere utilizzato per verificare la versione attuale del BIOS e del firmware UEFI della scheda madre:

  • Clicca con il tasto destro del mouse sul pulsante Start
  • Seleziona Esegui
  • Digita msinfo32 nella finestra di dialogo Esegui e premi OK
  • Clicca su Riepilogo del sistema nella struttura di navigazione a sinistra
  • Nell’elenco dei valori a destra della finestra Informazioni sul sistema, scorri fino alla voce Versione/data del BIOS

La finestra delle informazioni sul sistema mostra la versione/data del BIOS

Puoi anche controllare il valore della modalità BIOS per determinare se il sistema utilizza un BIOS legacy o UEFI.

Trovare la versione del BIOS o del firmware UEFI utilizzando lo strumento di diagnostica DirectX

Se preferisci, puoi utilizzare lo strumento di diagnostica DirectX in Windows 10 e Windows 11 per trovare la versione del BIOS o dell’UEFI:

  • Clicca con il tasto destro del mouse sul pulsante Start
  • Seleziona Esegui
  • Digita dxdiag nella finestra di dialogo Esegui e premi OK
  • Se vuoi, verifica i driver con firma
  • Nello strumento di diagnostica DirectX verrà mostrata la versione BIOS/UEFI

Finestra dello strumento di diagnostica DirectX che mostra la versione BIOS/UEFI

Tieni presente che in questo modo otterrai molte meno informazioni rispetto a quelle mostrate dallo strumento Informazioni di sistema.

Verifica della versione attuale del BIOS/UEFI nell’Editor del Registro di sistema

L’Editor del Registro di Windows 10 e Windows 11 può essere utilizzato a sua volta per verificare la versione BIOS o UEFI:

Finestra dell'editor del registro con informazioni sulla versione BIOS/UEFI

Mantenere aggiornati il firmware e il software in ambiente enterprise

Mantenere il software e il firmware aggiornati è fondamentale per la sicurezza e la stabilità dei dispositivi Windows 10 e Windows 11. Farlo in modo manuale diventa difficile quando si gestiscono più dispositivi in più sedi.

NinjaOne offre una soluzione di gestione degli endpoint e MDM di livello enterprise che ti consentirà di gestire tutti i dispositivi Windows, Apple, Android e Linux dell’organizzazione da un’unica interfaccia web. Con NinjaOne potrai verificare che i dispositivi e il firmware UEFI siano aggiornati e distribuire e testare gli aggiornamenti software per garantire che tutti i dispositivi funzionino in modo ottimale e sicuro.

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Guida IT: best practice per le opzioni di conservazione di Cronologia file in Windows https://www.ninjaone.com/it/blog/opzioni-di-conservazione-di-cronologia-file/ Wed, 19 Feb 2025 06:53:19 +0000 https://www.ninjaone.com/?p=425746 In questa guida viene fornita una panoramica completa delle best practice per le opzioni di conservazione di Cronologia file in Windows. Come suggerisce il nome, queste impostazioni controllano per quanto tempo Cronologia file conserva le versioni dei file di backup del sistema. Capire come funzionano è fondamentale per mantenere l’efficienza operativa , e la configurazione di queste opzioni dovrebbe far parte di qualsiasi strategia di backup .

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Impostazioni di conservazione di Cronologia file in Windows

Per impostazione predefinita, Cronologia file è configurata in modo da conservare per sempre le versioni salvate. Se questo da un lato garantisce la massima possibilità di recupero dei file, dall’altro può portare a un rapido consumo di spazio su disco. Un approccio di questo tipo può causare problemi in futuro, soprattutto se la tua organizzazione prevede un utilizzo intensivo di risorse e lavora regolarmente con file di grandi dimensioni o frequentemente modificati.

A questo punto potrebbe essere corretto modificare le impostazioni di backup di Cronologia file di Windows. Ma per quanto tempo si dovrebbero conservare i file? Non esistono risposte dirette e universalmente valide a questa domanda, poiché ogni organizzazione è diversa. Gli esperti sconsigliano di impostare un periodo di conservazione troppo breve per evitare di perdere l’accesso a versioni critiche precedenti, ma mettono anche in guardia dall’impostarne uno eccessivamente lungo.

Devi trovare un equilibrio. Il modo più semplice per farlo è quello di parlare con le parti interessate per determinare il periodo più adatto a tutte le parti coinvolte. Tuttavia, la regolazione delle impostazioni di conservazione è essenziale quando sei a corto di spazio sull’unità di backup, e ti consente di ottenere un approccio più personalizzato alla gestione delle versioni.

Guida passo per passo alle opzioni di conservazione di Cronologia dei file

Prima di modificare le impostazioni di conservazione, assicurati che la Cronologia file sia abilitata e che l’unità di backup prevista (esterna o di rete) sia collegata e configurata correttamente. Se utilizzi NinjaOne, abbiamo scritto una guida più approfondita sulla configurazione del backup qui.

Opzione 1: Utilizzo del pannello di controllo

  1. Premi la combinazione di tasti Windows + S, digita “Pannello di controllo” e selezionalo tra i risultati.
  2. Vai su “Sistemi e Sicurezza” e trova “Cronologia file”.
  3. Nella barra laterale a sinistra, clicca su “Impostazioni avanzate”.
  4. Individua il menu a tendina “Mantieni versioni salvate”. Sono disponibili opzioni come “Per sempre”, “Fino a quando lo spazio è necessario” e periodi di tempo specifici come 1 mese o 2 anni.
  5. Seleziona il periodo di conservazione desiderato e clicca su “Salva modifiche”.

Opzione 2: Utilizzo delle impostazioni

  1. Apri le Impostazioni e seleziona “Aggiornamento e sicurezza”.
  2. Clicca su “Backup” e cerca “Altre opzioni”.
  3. Individua il menu a tendina “Conserva i miei backup” e stabilisci la frequenza con cui desideri salvare le copie dei file. Troverai diverse opzioni.
  4. Chiudi le impostazioni.

Opzione 3: Utilizzo dell’editor dei criteri di gruppo (per amministratori)

  1. Premi la combinazione di tasti Windows + R, digita “gpedit.msc” e premi Invio.
  2. Vai su “Configurazione del computer” > “Modelli amministrativi” > “Componenti di Windows” > “Cronologia file”.
  3. Individua “Conservazione delle versioni salvate” e clicca due volte, quindi specifica il periodo di conservazione desiderato.
  4. Clicca su “Ok” per salvare la configurazione del criterio.

Opzione 4: Utilizzo della riga di comando (per utenti esperti)

  1. Premi la combinazione di tasti Windows + X e scegli “Prompt dei comandi (esegui come amministratore)”.
  2. Usa la seguente sintassi: fhmanagew.exe -cleanup [TimePeriod]
    1. Sostituisci [TimePeriod] con valori come [6months] o [1year], a seconda delle esigenze.
  3. Cronologia file si regolerà di conseguenza.

Best practice per la gestione della conservazione di Cronologia file

Il processo di regolazione della conservazione dei backup di Cronologia file è relativamente semplice, ma ti consigliamo di seguire queste best practice per assicurarti di non avere problemi in futuro.

  • Assicurati di avere una chiara comprensione del valore dei tuoi dati. Determina quali sono i dati critici per l’azienda, come i dati master o qualsiasi set di dati cruciali per l’organizzazione. I progetti importanti che richiedono modifiche frequenti, per esempio, potrebbero trarre vantaggio da un periodo di conservazione più lungo. Al contrario, i file meno importanti possono richiedere tempi di conservazione più brevi.
  • Scegli un periodo di conservazione adeguato. Devi sapere come gestire le vecchie versioni nella Cronologia file di Windows. Valuta le tue esigenze di backup in base all’importanza dei file e alla capacità di archiviazione. Per iniziare, ti consigliamo di leggere le nostre guide sulla regola di backup 3-2-1 e sulle strategie di backup per le piccole imprese .
  • Monitora lo spazio dell’unità di backup. Controlla regolarmente lo spazio disponibile sull’unità di backup. Se lo spazio a disposizione si sta esaurendo, rivedi le impostazioni di conservazione o prendi in considerazione la possibilità di espandere la capacità di archiviazione.
  • Effettua pulizie periodiche. È consigliabile pulire regolarmente i backup più vecchi o non necessari, anche se hai configurato impostazioni ottimali. In questo modo non solo libererai spazio, ma ti assicurerai un funzionamento efficiente dell’unità di backup.
  • Allineati ai criteri organizzativi. Assicurati che i criteri di conservazione siano in linea con le linee guida dell’organizzazione. Ciò include il rispetto delle normative sulla conformità e sulla conservazione dei dati, come SOC 2 e HIPAA.
  • Utilizza più strategie di backup. Sebbene Cronologia file sia uno strumento potente, sarebbe opportuno integrarlo con altre soluzioni di backup come NinjaOne. Il suo solido strumento di backup degli endpoint Windows offre una protezione dei dati automatizzata, centralizzata e affidabile.

Risoluzione dei problemi più comuni

In questa parte della guida, parleremo della risoluzione dei problemi più comuni che possono verificarsi quando decidi di configurare Cronologia file in Windows 10/11.

Le impostazioni di conservazione non si applicano correttamente

Se ciò accade:

  • Controlla che l’unità di backup non presenti errori. Puoi farlo cliccando con il tasto destro del mouse sull’unità in “File Explorer”, selezionando “Proprietà”, quindi cliccando sulla scheda “Strumenti”. Accedi allo strumento “Controllo errori” e verifica se l’unità di backup prevista funziona correttamente.
  • Disabilita e riabilita Cronologia file. Per ulteriori informazioni, leggi questa guida.
  • Se stai utilizzando più metodi per modificare la conservazione dei backup in Windows, assicurati che le impostazioni dei diversi metodi non siano in conflitto tra loro.

Cronologia file si interrompe inaspettatamente

Se la gestione dell’archiviazione di Cronologia dei file in Windows si interrompe inaspettatamente:

  • Assicurati che l’unità esterna o la posizione di rete siano collegate e accessibili correttamente.
  • Assicurati di avere installato l’ultima versione di Windows. Per ulteriori dettagli, consulta questa guida .
  • Prova a ripristinare Cronologia file per risolvere i problemi persistenti.

Unità di backup con spazio in esaurimento

Se ciò accade:

  • Passa all’opzione di conservazione “Fino a quando lo spazio è necessario”.
  • Cancella i backup più vecchi.
  • Valuta la possibilità di passare a un’unità esterna più grande o di aggiungere uno spazio di archiviazione di rete supplementare.

Errori nei log eventi

Usa il Visualizzatore eventi per diagnosticare problemi specifici con Cronologia file:

  • Apri il Visualizzatore eventi premendo la combinazione di tasti Windows + X e selezionando “Visualizzatore eventi”.
  • Vai su Log di applicazioni e servizi > Microsoft > Windows > FileHistory-Engine.
  • Cerca i messaggi di errore e annota l’ID evento. Cercare l’ID evento online o consulta la documentazione di Microsoft per trovare le soluzioni corrispondenti.

Comprendere e ottimizzare le opzioni di conservazione di Cronologia file

Una gestione efficace delle impostazioni di conservazione di Cronologia file garantisce il mantenimento di un sistema di backup funzionale ed efficiente. Comprendendo l’impatto di queste impostazioni, potrai personalizzare i backup per adattarli alle tue esigenze specifiche, mantenendo l’accesso alle versioni critiche dei file.

Domande frequenti (FAQ)

1. Come faccio a sapere qual è il periodo di conservazione più adatto a me?

Ti consigliamo di tenere in considerazione la frequenza e l’importanza delle modifiche ai file. Periodi di conservazione più lunghi sono adatti a file critici o modificati di frequente, mentre periodi più brevi sono adatti a file con bassa priorità di recupero. Lavora a stretto contatto con il tuo team IT per determinare il periodo di conservazione più adatto per ogni tipo di file.

2. Posso conservare alcune versioni a tempo indeterminato?

Sì. Questo può essere fatto copiando manualmente le versioni chiave in una posizione sicura al di fuori di Cronologia file.

3. Cosa succede quando l’unità di backup esaurisce lo spazio?

Cronologia file interrompe il salvataggio delle nuove versioni o elimina la versione più vecchia se è selezionata l’opzione “Finché lo spazio è necessario”.

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Guida IT: come configurare la frequenza di backup di Cronologia file https://www.ninjaone.com/it/blog/configurare-la-frequenza-di-backup-di-cronologia-file/ Wed, 19 Feb 2025 05:39:26 +0000 https://www.ninjaone.com/?p=425720 Cronologia file è un potente strumento che consente agli utenti di eseguire automaticamente il backup di file e cartelle sui propri dispositivi Windows, prevenendo la perdita di dati causata da cancellazioni accidentali, corruzione dei dati e attacchi informatici. Capire come funziona la frequenza di backup di Cronologia file e imparare a regolarla consente di garantire che solo i file più critici vengano sottoposti a backup con maggiore frequenza, massimizzando lo spazio di archiviazione e le risorse di sistema.

In questo articolo esamineremo le migliori opzioni di frequenza di backup di Cronologia file per Windows e capiremo come modificare la frequenza di backup di Cronologia file.

Che cos’è Cronologia file?

Cronologia file è il software di backup nativo di Windows che mantiene al sicuro file e cartelle salvando copie di backup su un’unità esterna o su una posizione di rete. Inoltre, Cronologia file tiene traccia delle modifiche apportate a file e cartelle, consentendo agli utenti di recuperare i file anche se la versione più recente del file è danneggiata, sovrascritta o eliminata.

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Come funziona Cronologia file?

Se attivata, la Cronologia file analizza prima le cartelle o le librerie specificate, come Documenti o Immagini. Quindi, crea una copia completa dei file su un’unità di archiviazione compatibile. Una volta creata una copia, Cronologia file controlla la presenza di nuovi file e versioni modificate e salva queste modifiche in base alla frequenza di backup impostata. Gli utenti possono recuperare singoli file o intere cartelle quando necessario e possono anche scegliere tra diverse versioni dei dati da ripristinare.

Perché regolare la frequenza di backup di Cronologia file?

I backup frequenti consumano più spazio su disco e utilizzano la CPU, con conseguente rallentamento delle prestazioni del sistema. La regolazione della frequenza di backup di Cronologia file consente agli utenti di non utilizzare in modo eccessivo le risorse di sistema e lo spazio di archiviazione, garantendo al tempo stesso il salvataggio delle versioni più recenti dei file vitali nell’archivio di backup e conservando lo spazio di archiviazione. I progetti attivi in continua evoluzione traggono vantaggio da backup più frequenti per ridurre al minimo il rischio di perdere gli aggiornamenti più recenti. D’altra parte, i backup meno frequenti possono essere utilizzati per i file di archivio, come report completati o documenti di riferimento, in modo da garantire prestazioni di sistema ottimali e una gestione efficiente dello storage.

Come modificare la frequenza di backup di Cronologia file

Vai alle impostazioni avanzate di Cronologia file per personalizzare la frequenza di backup di Cronologia file. Per impostazione predefinita, Cronologia file salva copie dei file ogni ora. Puoi regolare le impostazioni di Cronologia file in modo da creare backup con una frequenza di 10 minuti per i file che cambiano continuamente, oppure creare una sola copia al giorno per scopi di archiviazione o per le modifiche poco frequenti dei file.

Come modificare la frequenza di backup di Cronologia file tramite Impostazioni

  1. Vai su Impostazioni e clicca su Aggiornamento e sicurezza. Quindi, clicca su Backup.
  2. Nelle finestre di backup, clicca su Altre opzioni.
  3. A questo punto potrai selezionare la “Frequenza di backup di Cronologia file” desiderata dal menu a tendina sotto la sezione Versioni.

Come modificare la frequenza di backup di Cronologia file tramite il Pannello di controllo

  1. Apri il Pannello di controllo e, alla voce Sistema e sicurezza, clicca su “Salva copie di backup dei file con Cronologia file”.
  2. Nella nuova finestra, assicurati che Cronologia file sia attivata, quindi clicca sull’opzione “Impostazioni avanzate” di Cronologia file.
  3. Utilizzando il menu a tendina nella sezione Versioni, configura la frequenza di backup di Cronologia file che ritieni ottimale.

Problemi comuni e risoluzione dei problemi durante la personalizzazione della pianificazione di Cronologia file

Prima di risolvere i problemi relativi a Cronologia file, accertati di disporre delle autorizzazioni amministrative corrette. Una volta fatto, assicurati che Cronologia file sia in esecuzione, poiché la funzionalità è disabilitata per impostazione predefinita. Per farlo, segui i passaggi descritti sopra e assicurai che Cronologia file sia attiva.

  • Risoluzione degli errori relativi alla disponibilità dell’unità di backup

Cronologia file richiede che un dispositivo di archiviazione esterno o un dispositivo di archiviazione NAS (Network Attached Storage) sia attivo. Verifica che l’unità di backup designata sia correttamente collegata e funzionante. Se utilizzi un’unità esterna, prova diverse porte USB per escludere problemi di connettività. Assicurati che Cronologia file abbia l’autorizzazione a scrivere sull’unità o sulla cartella selezionata. Se il dispositivo di archiviazione esterno non dispone di autorizzazioni, può impedire il salvataggio dei backup.

  • Problemi di capacità delle unità di backup

Elimina le vecchie versioni di backup per liberare spazio di archiviazione. Puoi anche regolare la durata di conservazione delle versioni più vecchie dei file in Cronologia file. Accedi a Pannello di controllo > Cronologia file > Impostazioni avanzate e configura per quanto tempo Cronologia file conserva le versioni precedenti nella sezione “Conserva versioni salvate”.

  • Come reimpostare le impostazioni di Cronologia file, se necessario

  1. Per reimpostare le impostazioni predefinite di Cronologia file, devi per prima cosa disabilitarla tramite le Impostazioni o il Pannello di controllo.
  2. Una volta disabilitata la Cronologia file, vai alla cartella di backup sull’unità di archiviazione: %UserProfile%\AppData\Local\Microsoft\Windows\FileHistory
  3. Elimina tutti i file e le cartelle presenti in questa posizione.
  4. Abilita nuovamente Cronologia file e seleziona l’unità di backup. Questo dovrebbe reimpostare le impostazioni di Cronologia file.

 Suggerimenti per ottimizzare le impostazioni di Cronologia file

  • Scegli la giusta frequenza di backup di Cronologia file

Puoi impostare la frequenza di backup di Cronologia file di Windows da 10 minuti a una volta al giorno. Tieni in considerazione le tue esigenze specifiche per rendere più adatto a te il comportamento di Cronologia file. I backup frequenti sono più adatti per i file modificati di frequente, come fogli di calcolo o codice, mentre i backup meno frequenti funzionano meglio per i file che ricevono raramente modifiche e cambiamenti.

  • Configurazione delle esclusioni per i file o le cartelle che non richiedono backup

Nelle impostazioni avanzate di Cronologia file puoi escludere file, cartelle o librerie. Per farlo, procedi come segue:

  1. Vai su Impostazioni > Aggiornamento e sicurezza > Backup.
  2. Clicca su “Altre opzioni”.
  3. Scorri fino alla sezione “Esegui il backup di queste cartelle” e clicca sulla cartella che vuoi escludere.
  4. Clicca su Rimuovi in basso a destra.
  • Monitora l’utilizzo dello spazio di archiviazione e gestisci efficacemente i vecchi backup

La quantità di spazio di archiviazione occupato dai backup di Cronologia file cresce nel tempo. Anche se Windows elimina automaticamente le versioni più vecchie per liberare spazio, puoi regolare queste impostazioni in base alle tue esigenze.

Best practice per la frequenza di backup di Cronologia file per i singoli utenti

Poiché i backup possono accumularsi rapidamente, soprattutto per i dispositivi di archiviazione personali, i singoli utenti dovrebbero eseguire il backup solo dei dati sensibili o dei progetti in corso per evitare che le prestazioni del dispositivo ne risentano. Per esempio, per attività creative come il montaggio di video o la creazione di un’illustrazione digitale potrebbero essere necessari backup frequenti per evitare che i progressi vadano persi, mentre per una nota personale potrebbero non essere necessari backup.

Best practice legate alla frequenza di backup di Cronologia file per i professionisti che gestiscono i file di lavoro

La perdita di dati può avere un impatto negativo sulla produttività, pertanto i professionisti dovrebbero considerare la possibilità di personalizzare la pianificazione di Cronologia file in base alle proprie esigenze. In questo modo si assicureranno il salvataggio frequente di copie aggiornate di file aziendali critici, come database di clienti, fogli di calcolo e così via. I file che servono per scopi di archiviazione, come i report, richiedono backup meno frequenti, poiché subiscono meno modifiche.

Sfruttare strumenti di terze parti come complemento a Cronologia file per le aziende

Nonostante la comodità e la facilità d’uso di Cronologia file di Windows, affidarsi a questo strumento gratuito potrebbe non essere sufficiente in ambienti aziendali. Questo è particolarmente vero per le organizzazioni che operano in settori strettamente regolamentati, come quello finanziario o sanitario, in quanto gli standard normativi, come HIPAA, prevedono linee guida rigorose per la salvaguardia dei dati sensibili.

Molti fornitori di terze parti offrono anche il backup in cloud, consentendo agli utenti di archiviare copie al di là delle unità fisiche, per aggiungere un ulteriore livello di sicurezza per i dati sensibili e migliorare l’accessibilità per le configurazioni remote o ibride. Inoltre, un software di backup offre un controllo più granulare e strumenti di automazione che consentono agli utenti di regolare la frequenza di backup anche su vasta scala per diversi tipi di file o cartelle. Le soluzioni di terze parti per backup e ripristino dei dati offrono anche funzionalità avanzate di recupero dei dati, come il ripristino di interi sistemi con tutti i file e le configurazioni e il recupero dei file resi inaccessibili da ransomware e altre minacce informatiche.

Valuta la possibilità di investire in un software di backup per avere una suite di strumenti più completa. Cronologia file è uno strumento adeguato per salvare copie di backup per i singoli dispositivi Windows, ma una soluzione di backup di terze partiti ti permette di creare copie di backup di interi sistemi anche su vasta scala, garantendo così maggiore efficienza e coerenza in tutto l’ambiente IT.

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Rafforza la sicurezza dei dati integrando Cronologia file con un software di backup.

Ora che sai come modificare la frequenza di backup di Cronologia file, puoi ottimizzare i backup di Cronologia file per garantire una migliore protezione dei dati usando lo strumento di backup nativo di Windows. Detto questo, Cronologia file non è una soluzione di backup completa, quindi le organizzazioni, in particolare quelle che operano in settori che richiedono una rigorosa conformità normativa, dovranno rivolgersi ai migliori software di terze parti per il backup e il ripristino dei dati per una solida sicurezza dei dati.

NinjaOne Backup è una soluzione di backup cloud-first che si integra perfettamente con una suite completa di strumenti per offrire agli amministratori IT piena visibilità e controllo del loro ambiente IT. NinjaOne offre una soluzione sicura di backup in cloud con opzioni per NAS locali e opzioni per utilizzare una combinazione di entrambe le posizioni. Gli strumenti di automazione semplificano inoltre i processi di backup, riducendo gli errori umani e i carichi di lavoro manuali e garantendo tempi di inattività minimi e quindi un’ottima continuità aziendale. Inizia con una prova gratuita, oppure guarda una demo oggi stesso.

Domande frequenti (FAQ)

  • Quale frequenza di backup di Cronologia file dovrei utilizzare?

Le migliori impostazioni relative alla frequenza di backup di Cronologia file variano da utente a utente, poiché la frequenza ideale di backup dipende da fattori quali la frequenza di modifica di un file o di una cartella e lo spazio di archiviazione disponibile. I backup frequenti sono consigliati per i file modificati spesso, mentre quelli meno frequenti sono più indicati per gli utenti che hanno bisogno di risparmiare spazio di archiviazione.

  • La modifica della frequenza di backup di Cronologia file influisce sulle versioni precedentemente salvate?

No. Quando modifichi la frequenza di backup di Cronologia file, viene modificata solo la frequenza di creazione di una copia di backup, mentre le versioni precedentemente salvate rimangono inalterate.

  • Posso utilizzare Cronologia file senza un’unità esterna?

No, File History richiede un’unità esterna o una posizione di rete per l’archiviazione dei backup.

  • Cosa succede se l’unità di backup è piena?

Windows eliminerà automaticamente le versioni più vecchie per liberare spazio sull’unità di backup; tuttavia, sarebbe meglio monitorare costantemente lo spazio di archiviazione per evitare errori di backup.

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Guida IT: come utilizzare lo strumento di risoluzione dei problemi di attivazione di Windows https://www.ninjaone.com/it/blog/usare-lo-strumento-di-risoluzione-dei-problemi-di-attivazione-di-windows/ Mon, 17 Feb 2025 13:52:36 +0000 https://www.ninjaone.com/?p=424914 In questa guida viene illustrato come utilizzare lo strumento di risoluzione dei problemi di attivazione di Windows, uno strumento nativo progettato per aiutare gli utenti a diagnosticare e risolvere i problemi di attivazione del sistema in modo rapido e semplice, al fine di mantenere l’efficienza operativa.

Questa guida si propone di offrire una panoramica completa dello strumento di risoluzione dei problemi di attivazione, spiegando il suo scopo, quando utilizzarlo e le istruzioni passo per passo su come risolvere i problemi di attivazione di Windows.

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Che cos’è lo strumento di risoluzione dei problemi di attivazione?

Lo strumento di attivazione in Windows 10/11 ha lo scopo di semplificare il processo di risoluzione dei problemi identificando i problemi di attivazione più comuni e offrendo soluzioni personalizzate in base al problema specifico.

Questa funzione è preziosa per gli utenti che riscontrano errori di attivazione dopo modifiche hardware o reinstallazioni del sistema. Lo strumento di risoluzione dei problemi di attivazione di Windows elimina la necessità di interventi manuali, riducendo l’errore umano e il tempo necessario per completare il processo di attivazione.

Alcuni errori di attivazione comuni includono:

  • Modifiche hardware: La sostituzione di componenti come la scheda madre può influire sul processo di attivazione, poiché le licenze sono spesso collegate all’hardware.
  • Chiavi di prodotto non valide: L’inserimento di una chiave errata o non autorizzata impedisce l’attivazione.
  • Mancata corrispondenza delle licenze: L’uso di una chiave destinata a un’edizione diversa di Windows può causare errori.
  • Problemi di rete o di server: L’errore di convalida del codice prodotto in Windows può essere dovuto a problemi di connettività o a un’impostazione errata del server.

Lo strumento di risoluzione dei problemi di attivazione di Windows consente di risolvere questi problemi con successo, anche senza grandi competenze tecniche.

Come utilizzare lo strumento di risoluzione dei problemi di attivazione di Windows 10/11

1. Apri le impostazioni. Puoi farlo cliccando sul pulsante Start e selezionando l’icona dell’ingranaggio per aprire l’applicazione Impostazioni. In alternativa, puoi digitare “Impostazioni” nella barra di ricerca.

2. Vai su Attivazione. Nella finestra delle impostazioni, vai su “Aggiornamento e Sicurezza” e quindi clicca su “Attivazione” nel menu a sinistra.

3. Esegui lo strumento di risoluzione dei problemi di Windows. Nella sezione “Attivazione”, cerca la scheda “Risoluzione dei problemi”. Tieni presente che apparirà solo se il sistema rileva un problema di attivazione. In caso contrario, la schermata dovrebbe apparire come questa: 

Nella sezione "Attivazione", cerca la scheda "Risoluzione dei problemi".

4. Segui le istruzioni. Lo strumento di risoluzione dei problemi di attivazione analizza il sistema e fornisce raccomandazioni in base al problema rilevato. Segui le indicazioni per risolvere il problema.

5. Riavvia, se necessario. Una volta risolto il problema, riavvia il computer per verificare che le modifiche siano state apportate.

Risoluzione dei problemi di attivazione di Windows

In questa parte della guida, ti aiuteremo a risolvere i problemi di attivazione di Windows e a interpretare gli errori.

Risolvere l’errore legato al messaggio “Windows non attivato”

Potresti riscontrare errori di attivazione della licenza di Windows 11 per vari motivi. Fortunatamente, ci sono semplici misure che puoi adottare per risolverli.

1. Vai su Impostazioni > Aggiornamento e Sicurezza > Attivazione per vedere i dettagli dell’errore. Puoi anche digitare “Attivazione” nella barra di ricerca del menu Start. Cerca messaggi come “Attivazione non riuscita” o “Non possiamo attivare Windows su questo dispositivo”.

2. Dovresti vedere un pulsante o un comando chiamato “Risoluzione dei problemi”. Clicca su di esso per avviare l’analisi dell’errore.

3. Se dovessi vedere una richiesta di accedere all’account Microsoft, utilizza l’account collegato alla licenza digitale. Assicurati che sia lo stesso utilizzato al momento dell’acquisto della licenza.

4. Verifica che la chiave inserita corrisponda alla versione di Windows installata sul dispositivo. Puoi reinserire la chiave cliccando su “Cambia codice prodotto” nelle impostazioni di attivazione.

Puoi reinserire la chiave cliccando su "Cambia codice prodotto" nelle impostazioni di attivazione.

5. Assicurati di avere una connessione Internet stabile. Assicurati che il dispositivo sia online e riprova ad attivare.

6. Se il problema persiste, contatta il team di assistenza Microsoft.

Risolvere problemi specifici

  • Utilizzo di una licenza digitale per attivare Windows: Assicurati di aver effettuato l’accesso con l’account Microsoft collegato alla licenza digitale. In questo modo eviterai errori. Se hai bisogno di riattivare l’account di Windows, lo strumento di risoluzione dei problemi ti guiderà attraverso la procedura.
  • Convalida del codice prodotto: Controlla anche due o tre volte che il tuo codice prodotto non presenti errori di battitura e verifica che corrisponda alla tua edizione di Windows.

Cosa fare se lo strumento di risoluzione dei problemi fallisce

In generale, lo strumento di risoluzione dei problemi è il modo migliore per risolvere i problemi di attivazione di Windows. Tuttavia, se non risolve completamente il problema, ti consigliamo di provare con i seguenti passaggi:

  • Controlla manualmente il codice prodotto: Accedi alle impostazioni di attivazione utilizzando i passaggi sopra elencati e verifica che il codice corrisponda alla versione di Windows. Spesso gli errori di licenza di Windows 11 sono semplicemente causati da errori di battitura.
  • Contatta il supporto Microsoft: Rivolgersi al team Microsoft è un’ottima soluzione per l’attivazione di Windows 10.
  • Reinstalla Windows: Nel peggiore dei casi, valuta la possibilità di reinstallare Windows. Questa soluzione deve essere presa in considerazione solo come ultima risorsa. Ti consigliamo di eseguire un backup dei dati prima di procedere con questa operazione. Per ulteriori informazioni, leggi questa guida per creare una strategia di backup efficace .

 NinjaOne offre una solida soluzione di backup degli endpoint Windows per una protezione dei dati continua.

Scopri di più sullo strumento oggi stesso.

Utilizzo dello strumento di risoluzione dei problemi di attivazione di Windows

Lo strumento di risoluzione dei problemi di attivazione di Windows è un modo semplice per risolvere i problemi relativi a una licenza digitale. In una situazione ideale, non dovresti avere bisogno di usare questo strumento di risoluzione dei problemi, ma è sempre saggio sapere come risolvere gli errori di attivazione in Windows: dopo tutto, è sempre meglio essere preparato al peggio, anche se non dovesse essercene bisogno.

Domande frequenti (FAQ)

1. Posso utilizzare lo strumento di risoluzione dei problemi di attivazione di Windows senza una connessione a Internet?

No. Hai bisogno di una connessione a Internet per comunicare con i server Microsoft.

2. Lo strumento dei problemi di attivazione di Windows funziona per le licenze a volume?

No. Lo strumento di risoluzione dei problemi di attivazione è progettato per le licenze retail e digitali. I problemi di attivazione delle licenze di volume richiedono strumenti diversi.

3. Come posso trovare la mia licenza digitale o il mio codice prodotto?

Una licenza digitale è legata al tuo account Microsoft. I codici prodotto si trovano nelle e-mail di conferma dell’acquisto o nella confezione del prodotto.

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Come visualizzare l’estensione dei file in Windows 10 https://www.ninjaone.com/it/blog/visualizzare-estensione-dei-file/ Mon, 17 Feb 2025 12:20:22 +0000 https://www.ninjaone.com/?p=424832 Ti stai chiedendo come visualizzare l’estensione dei file in ambiente Windows 10? Sebbene Windows 10 nasconda le estensioni per i tipi di file noti per impostazione predefinita, la gestione di queste impostazioni è necessaria sia per la sicurezza che per l’efficienza del flusso di lavoro. Che tu sia un professionista IT o un semplice utente esperto, la padronanza della visibilità delle estensioni aiuta a proteggere il sistema da minacce mascherate e a ottimizzare la gestione dei file.

Le basi della gestione delle estensioni dei file in Windows

Le estensioni dei file in Windows 10 indicano al sistema come gestire i diversi tipi di file. Imparando a visualizzare le estensioni dei nomi dei file, otterrai un maggiore controllo sui file e migliorerai il modo in cui vengono utilizzati i tipi di file nel sistema.

Ruolo dell’estensione dei file in Windows

Le estensioni dei file di Windows creano una corrispondenza tra file e applicazioni appropriate. In modo predefinito, Windows 10 nasconde le estensioni dei tipi di file noti per semplificare l’interfaccia utente. Questa impostazione influisce sulla visualizzazione dei file nel File Explorer e sul desktop.

Implicazioni per la sicurezza delle estensioni nascoste

Le estensioni nascoste possono mascherare file potenzialmente dannosi. Per esempio, un file denominato “document.pdf.exe” potrebbe apparire solo come “document.pdf” quando le estensioni sono nascoste, rendendo più facile per i file dannosi spacciarsi per quelli legittimi.

Considerazioni chiave sulla sicurezza:

  • I malware utilizzano spesso doppie estensioni per nascondere i file eseguibili.
  • Gli attacchi di social engineering sfruttano spesso le estensioni nascoste.
  • Gli amministratori di sistema hanno bisogno di una chiara visibilità delle estensioni per valutare le minacce.

Comportamenti predefiniti delle estensioni

Windows 10 gestisce le associazioni dei file  attraverso un database che collega le estensioni alle applicazioni. Queste associazioni determinano quale programma si apre quando fai doppio clic su un file e controllano anche la visualizzazione delle informazioni sull’estensione nel File Explorer.

Principi dell’associazione per le estensioni

Le associazioni di file seguono regole specifiche per i diversi tipi di file. Questi principi ti aiutano nei seguenti aspetti:

  • Gestione dei programmi predefiniti per tipi di file specifici
  • Controllo della visibilità delle estensioni tra i gruppi di utenti
  • Impostazione di comportamenti coerenti per la gestione dei file
  • Mantenimento delle associazioni delle applicazioni durante gli aggiornamenti

Come visualizzare l’estensione dei file con più metodi

La gestione delle estensioni dei file in Windows 10 prevede diversi approcci, da semplici opzioni di menu a metodi di configurazione avanzati. Vediamo come scegliere l’opzione migliore per il tuo ambiente.

Utilizzare il pannello delle opzioni del File Explorer

Il modo più rapido per visualizzare le estensioni dei nomi dei file inizia con il File Explorer. Procedi come segue:

  1. Apri il File Explorer e clicca sulla scheda Visualizza.
  2. Seleziona Opzioni (o Opzioni cartella).
  3. Clicca sulla scheda Visualizzazione in Opzioni del File Explorer.
  4. Togli la spunta a “Nascondi le estensioni per i tipi di file conosciuti”.
  5. Clicca su Applica e su OK per salvare le modifiche.

Utilizzare le modifiche al registro

Gli amministratori di sistema devono spesso regolare le impostazioni delle estensioni su più macchine. Il Registro di Windows memorizza queste impostazioni in:

“HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\Advanced”

Individua il valore “HideFileExt” e modificalo secondo le tue esigenze. Il valore “0” ti permetterà di visualizzare le estensioni, mentre “1” nasconderà le estensioni dei tipi di file conosciuti. Ricordati di riavviare il File Explorer dopo aver apportato le modifiche.

Utilizzare i comandi PowerShell

PowerShell semplifica la gestione delle estensioni attraverso l’automazione. Utilizza questo comando per modificare le impostazioni di visibilità dell’estensione: Set-ItemProperty -Path “HKCU:\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\Advanced” -Name “HideFileExt” -Value 0

Dopo aver applicato il comando, ricordati di riavviare il File Explorer per rendere effettive le modifiche. Questo metodo funziona bene per la gestione remota e le configurazioni batch in ambienti di rete.

Configurazioni dei Criteri di gruppo

Gli ambienti aziendali di livello enterprise possono trarre beneficio della gestione centralizzata delle estensioni tramite i Criteri di gruppo. Accedi a queste impostazioni tramite Configurazione utente > Modelli amministrativi > Componenti di Windows > File Explorer. I Criteri di gruppo consentono di mantenere una visibilità coerente delle estensioni in tutta l’organizzazione, riducendo al tempo stesso i tempi di configurazione manuale.

Perché dovresti nascondere l’estensione per i tipi di file conosciuti in Windows 10

Non sempre potresti voler rendere visibili le estensioni dei file su Windows 10, per semplificare la gestione dei file e mantenere la sicurezza. Analizziamo le aree in cui il controllo della visibilità delle estensioni è vantaggioso sia per gli utenti che per gli amministratori.

Associazioni di applicazioni predefinite

Quando Windows 10 nasconde le estensioni per i tipi di file conosciuti, si affida alle associazioni di applicazioni stabilite per gestire correttamente i file. Queste associazioni collegano i tipi di file ai rispettivi programmi predefiniti, creando un’esperienza utente fluida. Per esempio, i file .docx si aprono automaticamente in Microsoft Word, mentre i file .pdf si aprono nel lettore PDF scelto.

Regole di visibilità dell’estensione dei file

Windows segue regole specifiche quando gestisce la visibilità delle estensioni. I file di sistema spesso mantengono estensioni nascoste indipendentemente dalle impostazioni, mentre alcuni tipi di file mostrano sempre le loro estensioni per motivi di sicurezza. Gli scenari più comuni includono:

  • File eseguibili che richiedono estensioni visibili per la sicurezza
  • File di sistema che mantengono le estensioni nascoste come opzione preimpostata
  • Tipi di file speciali con più componenti di estensione
  • File temporanei con gestione dinamica delle estensioni

Eccezioni di estensione

Alcuni file richiedono una gestione speciale che va oltre le regole di estensione standard. I file di archivio, per esempio, possono visualizzare le estensioni in modo diverso quando sono compressi rispetto a quelli estratti. I file multimediali spesso mostrano o nascondono le estensioni in base alle associazioni dei lettori e alle configurazioni del sistema.

Tipi di file speciali

Windows tratta alcune categorie di file in modo univoco quando gestisce le estensioni. I file di script, i collegamenti e i file di sistema seguono regole di visibilità distinte che gli amministratori devono comprendere:

  • I collegamenti di Windows (.lnk) di solito nascondono le estensioni.
  • Gli script PowerShell richiedono estensioni visibili per una corretta esecuzione.
  • I file batch necessitano della visibilità dell’estensione per le operazioni da riga di comando.
  • I file di configurazione spesso mostrano le estensioni per maggiore chiarezza.

Strategie di gestione dell’estensione dei file

Potresti voler stabilire degli standard per la gestione delle estensioni che si applichino a tutti i dipendenti della tua azienda. Ci sono alcune raccomandazioni da seguire se vuoi intraprendere questa strada.

Standardizzare i criteri relativi alle estensioni

Crea regole di visibilità dell’estensione che si allineino ai requisiti di sicurezza e ai flussi di lavoro operativi. Inizia con la mappatura degli attuali modelli di gestione delle estensioni per identificare le opportunità di migliorare la standardizzazione. I profili basati sui ruoli consentono di adattare la visibilità dell’estensione a reparti specifici, mantenendo al tempo stesso linee di base di sicurezza coerenti.

Dai priorità:

  • Profili di estensione basati sui ruoli per i diversi reparti
  • Regole di visibilità incentrate sulla sicurezza in tutti i team
  • Considerazioni sull’esperienza utente a supporto della produttività

Monitoraggio delle modifiche all’estensione

Traccia le modifiche alle impostazioni delle estensioni attraverso soluzioni di monitoraggio centralizzate che forniscano avvisi in tempo reale. Quando si verificano modifiche non autorizzate, il sistema di monitoraggio deve documentare automaticamente la modifica e attivare i flussi di lavoro di risposta appropriati.

Implementare protocolli di sicurezza

La gestione delle estensioni è un componente chiave della sicurezza, soprattutto quando si ha a che fare con tipi di file potenzialmente dannosi. Implementa protocolli che proteggano dalle minacce basate sulle estensioni attraverso una combinazione di scansione automatizzata e filtraggio intelligente. Stabilisci una whitelist delle estensioni per i tipi di file approvati e mantieni le procedure di scansione per modelli sospetti come le doppie estensioni, che potrebbero indicare la presenza di malware.

Gestire le autorizzazioni degli utenti

Definisci livelli di autorizzazione chiari in base ai requisiti di ruolo e alle esigenze aziendali. Quando si verificano eccezioni, segui procedure documentate che ti aiutino in questi aspetti:

  • Supporto dell’approvazione rapida per gli utenti fidati
  • Mantenimento di audit trail dettagliate
  • Abilitare l’accesso temporaneo quando necessario
  • Tenere traccia delle modifiche

Problemi di visibilità dell’estensione noti

Quando si gestiscono le estensioni dei file in Windows 10, gli amministratori incontrano spesso problemi specifici che richiedono una risoluzione sistematica. Dalle associazioni di file non corrispondenti ai conflitti di visibilità delle estensioni tra i profili utente, la comprensione degli approcci comuni alla risoluzione dei problemi consente di risparmiare tempo e ridurre i ticket di assistenza.

Le condivisioni di rete a volte mostrano le impostazioni delle estensioni in modo diverso rispetto alle unità locali, mentre i profili in roaming possono avere problemi di sincronizzazione con le preferenze relative alle estensioni. Quando si verificano questi problemi, semplicemente cancella la cache del File Explorer e ricostruisci il database delle icone.

Prendere il controllo dell’estensione dei file

Attraverso una revisione e un perfezionamento regolari, il tuo approccio alla gestione delle estensioni può evolvere insieme alle tue esigenze di sicurezza, e supportare al tempo stesso i diversi requisiti aziendali. Questa strategia completa aiuta le organizzazioni a mantenere il controllo senza sacrificare l’efficienza operativa.

Semplifica la gestione di Windows e le configurazioni di sistema attraverso una piattaforma unificata. La soluzione di monitoraggio e gestione remoto di NinjaOne fornisce visibilità in tempo reale e controllo granulare sull’intera infrastruttura. Inizia oggi stesso la tua prova gratuita e scopri come la gestione automatizzata dei dispositivi può trasformare le tue operazioni IT.

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Guida IT: come utilizzare lo strumento di risoluzione dei problemi BSOD in Windows 10 https://www.ninjaone.com/it/blog/come-utilizzare-lo-strumento-di-risoluzione-dei-problemi-bsod/ Mon, 17 Feb 2025 11:29:06 +0000 https://www.ninjaone.com/?p=424794 Quando appare il temuto blue screen of death, Windows 10 offre potenti strumenti di diagnostica per identificare e risolvere la causa del crash del sistema. Questo articolo esamina le caratteristiche, le capacità e le modalità di esecuzione dello strumento di risoluzione dei problemi BSOD.

Cos’è lo strumento di risoluzione dei problemi BSOD e qual è il suo ruolo diagnostico

Lo strumento di risoluzione dei problemi BSOD incorporato in Windows 10 fornisce un’analisi automatica quando il sistema incontra degli errori. Come strumento di diagnostica principale, lo strumento di risoluzione dei problemi BSOD in Windows 10 consente di indagare sugli arresti anomali del sistema e sui problemi di stabilità.

Spiegazione delle funzionalità principali

Questo strumento diagnostico integrato raccoglie informazioni sullo stato del sistema durante gli eventi di schermata blu. Analizzando crash dump, log di sistema e configurazioni hardware, lo strumento di risoluzione dei problemi identifica le cause più comuni di instabilità del sistema e suggerisce soluzioni mirate.

Lo strumento funziona raccogliendo innanzitutto questi dati diagnostici:

  • File di dump della memoria che catturano lo stato del sistema
  • Informazioni sulla versione del driver
  • Dettagli della configurazione hardware
  • Modifiche recenti al sistema

Metodi di raccolta dei dati del sistema

Quando si verifica una schermata blu, Windows crea automaticamente dei dump di memoria e dei log eventi. Lo strumento di risoluzione dei problemi per BSOD accede a questi file per costruire un quadro completo di ciò che ha innescato il crash del sistema. Questa raccolta automatica protegge le informazioni diagnostiche in modo che non vadano perse durante l’analisi.

Lo strumento di risoluzione dei problemi esamina i dati raccolti attraverso diverse lenti diagnostiche. Confronta le firme degli incidenti con i problemi noti, analizza la compatibilità dei driver e valuta l’integrità dell’hardware. Questo aiuta a identificare sia le cause comuni sia quelle più complesse di instabilità del sistema.

Funzionalità di correzione automatica

Oltre alla diagnosi, il risolutore di problemi BSOD offre anche opzioni di correzione automatica. Lo strumento può ripristinare i driver problematici, regolare le impostazioni di sistema e persino riparare i file di sistema danneggiati. Queste soluzioni automatizzate spesso risolvono i problemi delle schermate blu senza necessità di intervento manuale.

Eseguire lo strumento di risoluzione dei problemi BSOD di Windows 10

Quando il sistema incontra un BSOD, seguire un approccio diagnostico strutturato consente di identificare e risolvere rapidamente i problemi. Lo strumento di risoluzione dei problemi BSOD di Windows 10 semplifica questo processo grazie all’analisi automatizzata e alle soluzioni mirate.

1. Accedere allo strumento di risoluzione dei problemi

Per iniziare la risoluzione dei problemi BSOD per Windows 10, dovrai accedere agli strumenti di diagnostica. Segui questi passaggi per avviare e preparare lo strumento di risoluzione dei problemi per un’analisi ottimale:

  1. Apri le impostazioni di Windows
  2. Vai su Aggiornamento e sicurezza
  3. Seleziona Risoluzione dei problemi, quindi Risoluzione dei problemi aggiuntivi
  4. Individua “Schermata blu” dall’elenco degli strumenti disponibili
  5. Lancialo con privilegi di amministratore • Clicca con il tasto destro del mouse sullo strumento di risoluzione dei problemi • Seleziona “Esegui come amministratore”
  6. Verifica i requisiti di sistema • Controlla lo spazio disponibile su disco per i file di dump • Verifica che Windows sia completamente aggiornato • Documenta eventuali modifiche recenti del sistema

2. Configurare le opzioni di diagnostica

Lo strumento di risoluzione dei problemi offre diverse opzioni di configurazione che influiscono sulla profondità dell’analisi. Seleziona “Avanzate” per attivare la scansione completa del sistema e le correzioni automatiche. Si tratta di una best practice per la risoluzione dei problemi BSOD che massimizza l’efficacia dello strumento.

Le impostazioni diagnostiche includono l’analisi dei crash dump, la verifica dei driver e il controllo dei file di sistema. Ogni opzione aggiunge un ulteriore livello di approfondimento sulle potenziali cause degli incidenti.

3. Interpretare i risultati iniziali

Durante l’esecuzione dell’analisi, lo strumento di risoluzione dei problemi esamina più componenti del sistema e genera risultati dettagliati. Nei risultati si possono notare conflitti di compatibilità dei driver, errori di gestione della memoria e corruzione dei file di sistema. Lo strumento fornisce descrizioni chiare dei problemi identificati e delle soluzioni consigliate.

Gli indicatori diagnostici chiave aiutano a tracciare i modelli di comportamento del sistema:

  • Codici di arresto che identificano tipi di errore specifici
  • Timestamp per il tracciamento della frequenza dell’errore
  • Modelli di utilizzo delle risorse durante gli arresti anomali
  • Informazioni sullo stato dei driver e dei servizio

4. Codici di errore dello strumento di risoluzione dei problemi

Ogni errore generato dalla schermata blu genera un codice di arresto specifico che aiuta a individuare la causa principale. Lo strumento di risoluzione dei problemi incrocia questi codici con i problemi noti per suggerire soluzioni mirate. Applica queste correzioni per evitare problemi ricorrenti.

Best practice di risoluzione dei problemi BSOD avanzati

Quando la risoluzione dei problemi di base non risolve il problema della schermata blu, è il momento di ricorrere a tecniche diagnostiche avanzate. Ciò consente di scoprire problemi complessi di stabilità del sistema che potrebbero sfuggire alle analisi standard.

Tecniche di analisi dei dump di memoria

I dump di memoria forniscono istantanee dettagliate dello stato del sistema durante un arresto anomalo. Lo strumento Windows Debugger (WinDbg) consente di esaminare i file di dump in dettaglio, permettendoti di accedere ai seguenti dati:

  • Tracce di stack che rivelano sequenze di crash
  • Interazioni dei driver nei punti di guasto
  • Modelli di allocazione della memoria
  • Stati del thread di sistema

Procedure di verifica dei driver

Attiva il “verificatore” per i driver sospetti e monitora il loro comportamento sotto stress. Presta particolare attenzione ai problemi di tempistica, alla gestione delle risorse e alla gestione della memoria.

Integrazione della diagnostica hardware

I problemi complessi di BSOD spesso coinvolgono interazioni hardware. Seguire le best practice di per la risoluzione dei problemi BSOD significa integrare più strumenti di diagnostica:

Esegui Windows Memory Diagnostic durante le ore non di lavoro per verificare l’integrità della RAM. Utilizza gli strumenti diagnostici del produttore per verificare lo stato di integrità dello storage e le temperature del sistema. Monitora le tensioni di alimentazione, poiché un’alimentazione instabile spesso provoca schermate blu apparentemente casuali.

Correlazione dei log di sistema

I log del Visualizzatore eventi spesso contengono indizi che precedono le schermate blu. Incrocia questi eventi con i crash dump per ricostruire una cronologia del comportamento del sistema. Cerca modelli come:

  • Eventi del driver di dispositivo prima degli arresti anomali
  • Guasti al sistema
  • Avvisi di esaurimento delle risorse
  • Problemi di compatibilità delle applicazioni

La combinazione di queste tecniche avanzate consente di sviluppare una comprensione approfondita dei problemi di stabilità del sistema. Ricordati che un’analisi di successo del BSOD spesso richiede pazienza e un’indagine sistematica di più cause potenziali.

Implementazione del monitoraggio dei BSOD a livello enterprise

Vediamo adesso come progettare un framework completo per la gestione degli errori BSOD che si adatti alla tua infrastruttura mantenendo la stabilità del sistema.

Reportistica centralizzata degli incidenti

Crea un sistema unificato per la raccolta e l’analisi dei crash dump in tutta la rete. Le moderne piattaforme di monitoraggio possono raccogliere automaticamente i dati BSOD dai sistemi interessati, consentendo una risposta rapida ai problemi di stabilità emergenti. Lo strumento di risoluzione dei problemi BSOD in Windows 10 fornisce le basi, mentre strumenti di monitoraggio di livello enterprise estendono le sue capacità a tutto il tuo parco dispositivi.

Le metriche di monitoraggio essenziali includono:

  • Schemi di frequenza degli incidenti per reparto
  • Codici di errore comuni a tutti i gruppi di dispositivi
  • Impatto sui sistemi critici per l’azienda
  • Tracciamento e analisi dei tempi di risoluzione

Strategie di riconoscimento dei modelli

La creazione di una gestione efficace della stabilità richiede un’analisi sofisticata dei modelli di crash nell’infrastruttura di rete. Implementando sistemi di monitoraggio intelligenti, i team IT possono individuare i problemi emergenti prima che abbiano un impatto su più sistemi. Le piattaforme di analisi avanzate tengono traccia dell’impatto degli aggiornamenti dei driver, correlando le modifiche al sistema con la frequenza degli incidenti per identificare potenziali problemi di compatibilità.

Grazie agli algoritmi di machine learning, le moderne soluzioni di monitoraggio sono in grado di rilevare schemi difficili da individuare che potrebbero sfuggire all’analisi manuale. Quando specifiche configurazioni hardware mostrano una maggiore frequenza di BSOD dopo gli aggiornamenti, il sistema segnala questi collegamenti per permetterti di indagare. Questo aiuta a prevenire problemi di stabilità diffusi, identificando le cause principali nelle prime fasi del ciclo di sviluppo.

Impiego di misure preventive

Trasforma la gestione reattiva degli incidenti in manutenzione proattiva della stabilità del sistema. Organizza una knowledge base dei problemi e delle soluzioni conosciute, quindi automatizza la distribuzione delle misure preventive sulla tua rete.

Le principali strategie preventive comprendono:

  • Creazione di procedure standard per gli scenari BSOD più comuni
  • Distribuzione strategica degli aggiornamenti dei driver tra i gruppi di dispositivi
  • Monitoraggio delle metriche delle risorse di sistema per individuare i primi segnali di allarme
  • Implementazione di controlli automatizzati sullo stato di integrità del sistema

Protocolli di documentazione

Stabilisci pratiche di documentazione complete che tengano traccia dell’efficacia della risoluzione dei problemi e dei modelli di comportamento del sistema. Mantieni registri dettagliati delle fasi di risoluzione, delle configurazioni del sistema e delle percentuali di successo dei vari approcci. Questa base di conoscenze diventa preziosa per la formazione del nuovo personale e per migliorare i tempi di risposta ai problemi noti.

Migliorare la stabilità del sistema

L’implementazione delle giuste best practice per la risoluzione dei problemi BSOD consente di mantenere ambienti informatici stabili e produttivi. Fai fare un passo avanti al tuo ambiente IT con la piattaforma di gestione degli endpoint di NinjaOne. La nostra soluzione completa per la gestione dei dispositivi offre visibilità in tempo reale e strumenti di correzione automatizzata per tutta l’infrastruttura, dalle workstation ai server. Inizia oggi stesso la tua prova gratuita e scopri come la moderna gestione degli endpoint può trasformare le operazioni IT riducendo i tempi di inattività del sistema.

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Guida IT: configurare i timer di riattivazione in Windows 10 https://www.ninjaone.com/it/blog/configurare-i-timer-di-riattivazione-in-windows-10/ Mon, 17 Feb 2025 07:24:56 +0000 https://www.ninjaone.com/?p=424654 State cercando di capire come configurare i timer di riattivazione in Windows 10. Che cosa sono? I timer di riattivazione di Windows 10 sono i responsabili dei cicli di sospensione e riattivazione del sistema. Che si tratti di disabilitare i timer di riattivazione per la necessità di un funzionamento ininterrotto o di creare pianificazioni di riattivazione automatiche, la comprensione di questi strumenti di gestione dell’alimentazione ti aiuterà a mantenere il controllo sul comportamento del PC.

Nozioni fondamentali sui timer di riattivazione di Windows 10

I timer di riattivazione svolgono un ruolo importante nella moderna gestione dell’alimentazione di Windows, in quanto fungono da motore di pianificazione per la manutenzione e gli aggiornamenti del sistema. Vediamo come funzionano.

Cosa controllano in realtà i timer di riattivazione

I timer di riattivazione di Windows 10 sono trigger automatici che consentono di passare da uno stato di alimentazione del sistema all’altro. A differenza degli eventi manuali di riattivazione o dei segnali dei dispositivi, i timer di riattivazione funzionano in base a pianificazioni precise per garantire il completamento delle attività anche quando i sistemi sono in stati di basso consumo.

  • Le attività di manutenzione vengono avviate durante le finestre di manutenzione configurate.
  • Windows Update coordina le patch di sistema e gli aggiornamenti di sicurezza.
  • Le soluzioni di backup vengono eseguite in base a pianificazioni definite.
  • I controlli sullo stato del sistema vengono eseguiti a intervalli predeterminati.

Processi di sistema che utilizzano timer

I servizi principali di Windows si affidano ai timer di riattivazione per mantenere l’integrità del sistema. Lo strumento Gestione attività si integra profondamente con il framework del timer, consentendo sia alle attività di sistema che a quelle definite dall’utente di riattivare il computer a orari specifici. Queste operazioni pianificate consentono ai tuoi sistemi di rimanere aggiornati e sicuri.

Comportamenti predefiniti del timer

Quando crei configurazioni di Windows 10 con timer di riattivazione, questi ereditano le impostazioni del piano di alimentazione attivo. Per impostazione predefinita, Windows abilita i timer di riattivazione sia per la modalità di alimentazione a presa che per quella a batteria, anche se il comportamento varia in base alla selezione del piano energetico:

  • I piani bilanciati consentono i timer di riattivazione a scopi di manutenzione.
  • I piani a prestazioni elevate abilitano tutti i timer di riattivazione.
  • I piani a risparmio energetico limitano l’attività dei timer.

Timer in rapporto ai piani di alimentazione

I timer di riattivazione funzionano in modo diverso a seconda del piano energetico attivo in Windows. Per esempio, Risparmio energetico spesso disattiva i timer di riattivazione per risparmiare energia, mentre Bilanciato li attiva selettivamente per le attività critiche e Prestazioni elevate li attiva del tutto, per completare le attività senza interruzioni. La scelta del giusto piano energetico assicura che le attività di manutenzione si svolgano secondo i tempi previsti, bilanciando l’uso di energia e i requisiti del sistema.

Metodi per disabilitare i timer della riattivazione in Windows 10

Il controllo dei timer di riattivazione aiuta a prevenire le attivazioni indesiderate del sistema, preservando le funzioni di manutenzione. Windows 10 offre diversi approcci per disabilitare i timer di riattivazione, ognuno dei quali offre diversi livelli di controllo granulare.

Utilizzare le impostazioni del piano energetico

Il pannello di controllo delle opzioni di alimentazione è un modo semplice per gestire i timer di riattivazione. Vai su Impostazioni avanzate di alimentazione per trovare le configurazioni del timer di riattivazione per le modalità di alimentazione a batteria e a corrente:

  • Disattiva i timer di manutenzione per evitare riattivazioni automatizzate del sistema.
  • Configura schemi di alimentazione personalizzati per specifiche esigenze operative.
  • Imposta restrizioni per la riattivazione a livello di dispositivo in base allo stato di alimentazione.
  • Implementa criteri separati per il funzionamento a batteria e a corrente.

Modificare i Criteri di gruppo

I Criteri di gruppo consentono di gestire in modo centralizzato i timer di riattivazione per le aziende enterprise. Accedi a queste impostazioni tramite l’Editor Criteri di gruppo in “Configurazione computer > Modelli amministrativi > Sistema > Gestione alimentazione > Impostazioni di sospensione”.

Opzioni di configurazione del registro

Gli amministratori avanzati possono modificare direttamente il comportamento del timer di riattivazione attraverso il Registro di Windows. Vai su “HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\Power” per accedere alle configurazioni del timer. Ricordati però di fare attenzione quando effettui modifiche al registro, poiché modifiche errate possono avere un impatto sulla stabilità del sistema.

Approcci con riga di comando

PowerShell e il Prompt dei comandi consentono di accedere direttamente alle impostazioni del timer di riattivazione. I comandi principali includono:

  • powercfg /waketimers per visualizzare tutti i timer di riattivazione attivi.
  • powercfg /sleepstudy per analizzare l’impatto del timer sugli stati di sospensione.
  • powercfg /devicequery wake_armed per identificare i dispositivi con timer abilitati.
  • powercfg /change per modificare il comportamento dei timer tramite script.

Implementando questi metodi in modo strategico, gli amministratori possono disattivare i timer di riattivazione in Windows 10 mantenendo le funzioni del sistema.

Come creare un’automazione del timer di riattivazione in Windows 10

Le funzionalità del timer di riattivazione di Windows 10 consentono di controllare con precisione quando i sistemi si attivano, in modo da ottimizzare l’uso delle risorse nell’infrastruttura. Ecco come impostare pianificazioni automatizzate dei sistemi di riattivazione.

Impostazione di eventi di riattivazione pianificati

Per prima cosa, vai sull’Utilità di pianificazione per stabilire i modelli e le condizioni di riattivazione.

Quello che vuoi ottenere è:

  • Definire i trigger di attivazione in base a intervalli di tempo specifici o a eventi di sistema.
  • Configurare le impostazioni per eventuali necessità di riprovare a riattivare per le finestre di manutenzione mancate.
  • Impostare i criteri di scadenza per le pianificazioni di riattivazione temporanee.

Configurare le finestre di manutenzione

Per assicurati che il computer sia attivo e pronto per la manutenzione pianificata, imposta in Windows 10 dei timer di riattivazione che si allineino con le finestre di manutenzione della vostra organizzazione. In questo modo gli aggiornamenti, i backup o le attività di sistema potranno essere eseguiti come previsto senza interruzioni.

Progetta la pianificazione di manutenzione in modo da adattarla alle routine di backup dell’organizzazione ed evitare conflitti con i periodi di picco di utilizzo. Per le distribuzioni globali, tieni conto delle differenze di fuso orario e dei modelli di lavoro regionali per mantenere la coerenza.

Pianificazione degli aggiornamenti

Windows Update si affida in larga misura ai timer di riattivazione per mantenere la sicurezza del sistema. Scegli orari di aggiornamento che bilancino i requisiti di sicurezza con le esigenze operative nelle ore non di punta. Molti aggiornamenti possono richiedere dei trigger di riattivazione basati su scadenze, mentre gli aggiornamenti regolari possono seguire una pianificazione più flessibile che riduce al minimo l’impatto sulla rete.

Considerazioni sugli aggiornamento:

  • Organizza rollout scaglionati per gestire il carico di rete.
  • Configura i periodi di fallback per i tentativi falliti.
  • Monitora i tassi di completamento degli aggiornamenti.

Impostare timer di backup

Le operazioni di backup richiedono un’attenta coordinazione dei tempi di riattivazione per assicurare la protezione dei dati senza interrompere le operazioni aziendali. Gli ambienti enterprise beneficiano di eventi di riattivazione scaglionati che impediscono la congestione della rete durante le finestre di backup. Monitora lo stato di completamento per regolare dinamicamente la durata della riattivazione, mantenendo pianificazioni separate per backup incrementali e completi.

Strategie di distribuzione del timer di riattivazione a livello enterprise

Le grandi organizzazioni devono trovare un equilibrio tra standardizzazione e flessibilità nell’implementazione dei timer di riattivazione. Segui questi suggerimenti per mantenere gli standard del timer di riattivazione allineati tra i vari dispositivi.

Standardizzare i criteri di riattivazione

Crea configurazioni di base del timer di riattivazione che rispondano alle esigenze operative comuni. Inizia analizzando gli schemi di riattivazione tra i vari reparti e i ruoli degli utenti. Progetta criteri standardizzati che permettano di organizzare:

  • Finestre di manutenzione mission-critical allineate agli orari di lavoro.
  • Pianificazioni di aggiornamento specifiche per i vari reparti che impediscano l’interruzione della produttività.
  • Requisiti di conformità regionale che incidano sulla disponibilità del sistema.
  • Obiettivi di consumo energetico per il tuo parco dispositivi.

Monitoraere l’efficacia del timer

Implementa strumenti di monitoraggio che tengano traccia delle percentuali di successo delle riattivazioni e identifichino i potenziali conflitti tra criteri di temporizzazione che lavorano insieme. Il monitoraggio in tempo reale aiuta a prevenire i guasti a cascata in cui gli eventi di riattivazione mancati innescano colli di bottiglia delle risorse durante le successive finestre di manutenzione.

Concentra il monitoraggio sulle metriche di performance che hanno un impatto diretto sulle operazioni aziendali. Analizza i modelli di riattivazione rispetto ai ticket dell’help desk per identificare le correlazioni tra le configurazioni dei timer e i problemi del sistema. Questo approccio basato sui dati consente di perfezionare costantemente la strategia di gestione della riattivazione.

Gestire le eccezioni

Se da un lato la standardizzazione favorisce l’efficienza, dall’altro alcuni sistemi richiedono configurazioni personalizzate dei timer di riattivazione. Gli ambienti di sviluppo, i server rivolti ai clienti e le workstation specializzate hanno spesso bisogno di pianificazioni personalizzate delle riattivazioni. Crea un quadro di gestione delle eccezioni per tenere sotto controllo i seguenti aspetti:

  • Documentazione delle deviazioni approvate rispetto ai criteri standard
  • Cicli di vita delle configurazioni personalizzate
  • Convalida delle richieste di eccezione rispetto ai requisiti aziendali
  • Controllo delle eccezioni con frequenza trimestrale per verificarne la necessità

Mantenimento della conformità

La gestione del timer di riattivazione svolge un ruolo importante nel mantenere la conformità ai criteri di gestione dell’alimentazione e ai requisiti di sicurezza. I regolari controlli di conformità devono valutare le configurazioni del timer rispetto alle linee di base stabilite, documentando eventuali scostamenti.

Crea audit trail dettagliate che mostrino:

  • Cronologia delle modifiche del timer
  • Flussi di lavoro di approvazione per le modifiche alla configurazione
  • Valutazioni dell’impatto per gli aggiornamenti dei criteri
  • Fasi di correzione per i sistemi non conformi

Prendere controllo dell’efficienza del sistema

La gestione dei timer di riattivazione e degli stati di sistema nell’infrastruttura Windows aggiunge un ulteriore livello di complessità alle operazioni IT. Sebbene Windows 10 fornisca ottimi strumenti per creare configurazioni con timer di riattivazione e monitorare il comportamento del sistema, gli ambienti aziendali di livello enterprise richiedono un approccio più completo.

Trasforma la tua strategia di gestione dei dispositivi con la piattaforma di gestione remota di NinjaOneInizia oggi stesso la tua prova gratuita e scopri come NinjaOne semplifica la gestione di Windows attraverso un’unica, potente interfaccia che ti consentirà di controllare la tua infrastruttura.

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Come visualizzare i dettagli sull’utilizzo dei dati di rete su un computer in Windows 10 https://www.ninjaone.com/it/blog/visualizzare-l-utilizzo-dei-dati-di-rete-su-un-computer/ Mon, 17 Feb 2025 05:45:54 +0000 https://www.ninjaone.com/?p=424652 Quando hai bisogno di visualizzare l’utilizzo dei dati di rete su un computer, Windows 10 ti viene incontro offrendoti potenti strumenti nativi per il monitoraggio della rete. Dai rapidi riepiloghi alle analisi dettagliate delle connessioni, questi strumenti aiutano a monitorare e ottimizzare le risorse di rete.

Lo scopo del monitoraggio dell’utilizzo dei dati di Windows

La comprensione dei modelli di consumo della rete è una parte importante di ogni operazione IT. E oggi gli ambienti aziendali sono diventati sempre più esigenti in termini di larghezza di banda. Windows 10 offre strumenti preziosi per visualizzare l’utilizzo dei dati dei computer, aiutando l’organizzazione a ottimizzare le risorse di rete e a controllare efficacemente i costi.

Meccanismi base di misurazione

Windows impiega sofisticati sistemi di monitoraggio per tenere traccia dell’utilizzo dei dati in tutte le connessioni di rete. La panoramica sull’utilizzo dei dati fornita da Windows 10 cattura l’attività delle interfacce sia cablate che wireless, offrendo una chiara visibilità dei modelli di consumo della rete.

Un quadro di misurazione completo comprende:

  • Monitoraggio dei pacchetti in tempo reale a livello di interfaccia
  • Tracciamento del consumo di dati a livello di sistema
  • Metriche di utilizzo della rete per processo
  • Monitoraggio dell’allocazione della larghezza di banda

Metodi di raccolta dei dati

Il processo di raccolta dei dati di utilizzo della rete coinvolge più sistemi sincronizzati che lavorano insieme. Ogni scheda di rete riporta metriche dettagliate sul flusso di traffico, mentre i servizi di sistema mantengono registri separati dei loro modelli di consumo. Le applicazioni registrano la loro attività di rete in modo indipendente, creando un quadro completo dell’utilizzo dei dati nel sistema.

Principi di calcolo dell’utilizzo

Windows calcola l’utilizzo della rete attraverso metriche misurate con precisione che consentono di visualizzare l’utilizzo dei dati sui PC Windows 10. Il sistema operativo monitora il traffico in entrata e in uscita, mantenendo contatori separati per ciascuna direzione. Ciò consente di tracciare in modo accurato e granulare i seguenti dati:

  • Byte totali trasferiti per connessione
  • Periodi e modelli di picco di utilizzo
  • Consumo specifico delle applicazioni
  • Attività di rete dei servizi di sistema

Periodi di archiviazione e conservazione

I dati di utilizzo della rete rimangono accessibili in base a criteri di conservazione configurabili. Windows mantiene i log giornalieri dettagliati per il mese corrente e memorizza anche le statistiche mensili aggregate per un’analisi a lungo termine. Le impostazioni di conservazione personalizzate consentono di bilanciare le esigenze di dati cronologici con l’efficienza di archiviazione.

Metodi per visualizzare efficacemente l’utilizzo dei dati su un computer

Per monitorare il consumo di rete, esistono diversi modi per visualizzare l’utilizzo dei dati su un computer.

Strumenti di analisi nell’app Impostazioni

L’app Impostazioni di Windows offre il modo più rapido per vedere l’utilizzo dei dati sui PC Windows 10. Accedi a Impostazioni > Rete e Internet > Utilizzo dati per accedere alle statistiche di utilizzo complete. Qui troverai:

  • Metriche di consumo per rete
  • Dettagli di utilizzo specifici per le applicazioni
  • Modelli di utilizzo organizzati cronologicamente
  • Analisi personalizzata di un intervallo di date

Strumenti di monitoraggio da prompt dei comandi

Per i professionisti IT che necessitano di un’analisi granulare della rete, la riga di comando offre funzionalità di monitoraggio attraverso diversi comandi. Questi strumenti rivelano metriche dettagliate sulle interfacce di rete e sulle connessioni attive.

Lo strumento diagnostico principale è la suite di comandi netstat.

  • Utilizza netstat -e per visualizzare le statistiche dell’interfaccia, compresi i byte trasmessi e ricevuti.
  • Esegui netstat -s per ottenere statistiche dettagliate sui protocolli TCP, UDP, ICMP e IP.
  • Monitora le connessioni attive con netstat -n per una mappatura della rete in tempo reale.
  • Tieni traccia dell’uso delle porte con netstat -ab per identificare il traffico specifico delle applicazioni.

Oltre a netstat, Windows offre altri strumenti a riga di comando per un monitoraggio approfondito:

Il comando networkmonitor acquisisce dati dettagliati a livello di pacchetto quando è necessario analizzare modelli di traffico specifici. getmac aiuta a identificare gli indirizzi fisici delle interfacce di rete, mentre ipconfig /displaydns mostra le statistiche della cache DNS per la risoluzione dei nomi e l’utilizzo dei dati.

Monitoraggio risorse

Monitoraggio risorse fornisce approfondimenti granulari sull’attività di rete in tutti i processi di sistema. Questo strumento nativo tiene traccia di tutto, dagli stati di connessione individuali al consumo di larghezza di banda specifico dei processi.

Le principali funzioni di monitoraggio includono:

  • Visualizzazione della larghezza di banda in tempo reale
  • Tracciamento della rete a livello di processo
  • Monitoraggio dello stato della connessione
  • Grafico dell’attività di rete

Gestione attività

Lo strumento Gestione attività (o Task Manager) migliorato di Windows 10 include ulteriori funzionalità di monitoraggio della rete. Accedi alla scheda “Prestazioni” per visualizzare i grafici di utilizzo della rete e le statistiche di utilizzo in tempo reale. Passa alla scheda “Processi” per una panoramica dettagliata sull’utilizzo dei dati, di cui Windows 10 tiene traccia a livello di applicazioni.

Ogni metodo di monitoraggio risponde a esigenze diverse, dal controllo rapido dell’utilizzo all’analisi tecnica approfondita. La combinazione di questi strumenti consente di mantenere una visibilità completa sui modelli di consumo della rete.

Scopri l’utilizzo dei dati sui PC Windows 10 attraverso strumenti avanzati

Quando gli strumenti di monitoraggio di base non forniscono informazioni sufficienti, Windows 10 offre altre opzioni per monitorare il consumo di rete. Questi strumenti avanzati ti consentono di analizzare i modelli di traffico e di ottimizzare le prestazioni della rete a un livello più profondo.

Script di PowerShell

PowerShell estende le funzionalità di monitoraggio native di Windows attraverso potenti cmdlet di rete. Crea script personalizzati per analizzare con precisione i modelli di utilizzo della rete e tenerne traccia. Il cmdlet Get-NetAdapterStatistics fornisce metriche dettagliate sui byte ricevuti e inviati attraverso ogni scheda di rete.

Crea soluzioni di monitoraggio complete con i seguenti passaggi:

  • Implementazione di routine di raccolta dati programmate
  • Generazione di rapporti di utilizzo personalizzati
  • Tracciamento delle statistiche a livello di scheda di rete nel tempo
  • Monitoraggio dei modelli di rete specifici delle applicazioni

Integrazione di soluzioni di monitoraggio di terze parti

Le funzionalità di panoramica sull’utilizzo dei dati di Windows 10 si espandono grazie all’integrazione API con soluzioni di monitoraggio di terze parti. Questi strumenti migliorano la funzionalità nativa fornendo il monitoraggio della larghezza di banda in tempo reale e soglie di avviso personalizzate. Le funzionalità di reportistica avanzata aiutano a identificare gli schemi di utilizzo, mantenendo al tempo stesso record cronologici dettagliati per l’analisi delle tendenze.

Statistiche delle schede di rete

Windows Management Instrumentation (WMI) permette di accedere a metriche dettagliate sulle interfacce di rete. Questo accesso programmatico consente di monitorare la velocità di trasmissione dei pacchetti, di tenere traccia del conteggio degli errori e di analizzare le percentuali di utilizzo delle interfacce. Raccogliendo regolarmente queste statistiche, puoi identificare potenziali colli di bottiglia prima che abbiano un impatto sulle prestazioni.

Analisi delle tendenze nel tempo

L’analisi dell’utilizzo a lungo termine rivela modelli che possono aiutarti a ottimizzare le risorse di rete. Puoi confrontare l’utilizzo in diversi mesi e identificare i periodi di picco, in modo da pianificare la capacità o aiutare i team a giustificare gli investimenti nell’infrastruttura.

Applicazioni dei dati di utilizzo in un ambiente enterprise

Hai bisogno di una visibilità completa sui modelli di consumo della rete per ottimizzare le risorse e controllare i costi. Ecco come sfruttare le funzionalità di tracciamento dei dati di Windows 10 per una migliore gestione della rete.

Reportistica centralizzata sull’utilizzo

Per visualizzare efficacemente l’utilizzo dei dati dei computer in tutta l’organizzazione, implementa soluzioni di monitoraggio centralizzate che aggreghino i dati di tutti gli endpoint. Questi strumenti su scala enterprise trasformano le statistiche sull’utilizzo dei dati individuali di Windows 10 in informazioni utili per i team e i leader aziendali.

Le moderne piattaforme di reporting raccolgono e analizzano l’utilizzo della rete in tutti i reparti, fornendo metriche di consumo della larghezza di banda in tempo reale e informazioni sull’allocazione dei costi. La centralizzazione di questi dati consente di ottenere un quadro chiaro di come le risorse di rete supportano le operazioni aziendali.

Tecniche per ottimizzare la larghezza di banda

L’analisi dei modelli di traffico e il monitoraggio dell’utilizzo dei dati sui PC Windows 10 possono aiutarti a implementare strategie di ottimizzazione mirate per ridurre il carico di rete non necessario, mantenendo la qualità del servizio.

I principali approcci di ottimizzazione includono criteri di gestione della larghezza di banda a livello di applicazione e strategie di gestione dei picchi di utilizzo. Puoi implementare tecniche di ottimizzazione della cache che riducano i trasferimenti di dati ridondanti mantenendo le prestazioni delle applicazioni.

Analisi dei modelli di utilizzo

Gli ambienti enterprise beneficiano di un sofisticato riconoscimento dei pattern che rivela approfondimenti sull’utilizzo della rete. Analizzando le tendenze di utilizzo dei reparti e i modelli di consumo delle applicazioni, puoi identificare i periodi di picco della domanda e rilevare le anomalie prima che abbiano un impatto sulle operazioni.

Le funzionalità di monitoraggio avanzate includono:

  • Monitoraggio dell’utilizzo della larghezza di banda in tempo reale
  • Correlazione delle prestazioni delle applicazioni
  • Metriche di pianificazione della capacità
  • Rilevamento delle anomalie di utilizzo

Metodi di attuazione dei criteri

Trasforma le informazioni sull’utilizzo in criteri di rete efficaci creando risposte automatiche ai modelli di utilizzo. Le moderne strutture di criteri consentono di definire limiti specifici per ogni reparto, mantenendo al tempo stesso la flessibilità per le applicazioni business-critical.

Potenzia la visibilità della rete

L’implementazione di un efficace monitoraggio dell’utilizzo dei dati aiuta le organizzazioni a ottimizzare le risorse di rete e a controllare i costi. Dalla visualizzazione delle statistiche di base all’implementazione di soluzioni di monitoraggio a livello enterprise, Windows 10 fornisce le basi per una gestione completa della rete.

Trasforma le tue capacità di monitoraggio della rete con NinjaOne, la piattaforma intelligente di monitoraggio e gestione da remoto. Il nostro monitoraggio automatico dell’utilizzo dei dati e l’analisi della larghezza di banda ti forniscono una visibilità approfondita sulla rete, trasformando le metriche di rete in informazioni utili. Inizia oggi la tua prova gratuita e scopri come la moderna gestione degli endpoint può ottimizzare le risorse di rete riducendo i costi operativi.

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Le 10 migliori alternative a SCCM e i suoi concorrenti [2024] https://www.ninjaone.com/it/blog/alternative-a-sccm/ Thu, 13 Feb 2025 11:38:39 +0000 https://www.ninjaone.com/?p=423600 Stai cercando un’alternativa a Microsoft System Center Configuration Manager (SCCM) per migliorare i tuoi processi di patch management?

SCCM consente ai team IT di configurare, gestire e proteggere i dispositivi e le applicazioni Windows con strumenti di automazione che semplificano le operazioni IT, come il patch management, per mantenere aggiornato l’inventario software. Sebbene SCCM sia una scelta popolare a cui molte organizzazioni si sono affidate, presenta alcuni svantaggi, per esempio le sue funzionalità complesse che richiedono competenze tecniche e l’investimento significativo in termini di tempo, hardware fisico e risorse necessarie per eseguirlo e manutenerlo.

Per aiutarti a valutare e selezionare la migliore alternativa a SCCM per la tua organizzazione, abbiamo raccolto le migliori alternative a SCCM che possono rendere i tuoi processi di patch management più rapidi e semplici.


Indice

  1. NinjaOne
  2. Automox
  3. Patch My PC
  4. Atera
  5. Action1
  6. SolarWinds Patch Manager
  7. PDQ Deploy
  8. HCL BigFix
  9. Kaseya VSA
  10. ManageEngine Patch Manager Plus

È possibile utilizzare SCCM per il patch management?

SCCM offre patch management con distribuzione automatica degli aggiornamenti software e fornisce una piattaforma centralizzata da cui gli amministratori IT possono gestire la distribuzione degli aggiornamenti in una rete di computer. Grazie all’integrazione con Windows Server Update Services (WSUS), SCCM è in grado di sincronizzarsi efficacemente con l’ampio repository di patch e aggiornamenti di Microsoft, garantendo che tutti i sistemi siano aggiornati con i più recenti miglioramenti di sicurezza e funzionalità. Le solide funzionalità di reporting di SCCM consentono agli amministratori di ottenere informazioni dettagliate sulla conformità e sullo stato di distribuzione, facilitando la gestione proattiva e il processo decisionale.

SCCM ha degli svantaggi, come la sua interfaccia complessa e l’uso intensivo delle risorse. Inoltre, mentre SCCM è molto efficace negli ambienti Windows, offre un supporto minore per i dispositivi non Windows, il che può richiedere l’acquisto di un’altra soluzione o di software di terze parti.

Qual è la differenza tra WSUS e SCCM?

Mentre SCCM fornisce una piattaforma centralizzata per il patch management, WSUS è un ruolo del server Windows che consente agli amministratori IT di scaricare e distribuire aggiornamenti, hotfix e patch per i dispositivi Windows. SCCM è in grado di gestire le patch per le applicazioni di terze parti, mentre WSUS garantisce semplicemente che un software di patch management come SCCM si sincronizzi con gli aggiornamenti di Microsoft. Integrando SCCM e WSUS, i team IT possono sincronizzarsi con Microsoft Update e ricevere le ultime versioni. Per una spiegazione più approfondita, leggi la nostra analisi su SCCM e WSUS a confronto per capire come ciascuno di essi può essere utilizzato per il patch management.

SCCM è stato deprecato?

Microsoft recentemente si è concentrata su Intune Configuration Manager. Come soluzione legacy, SCCM richiede un’infrastruttura on-premise per funzionare. Sebbene molte aziende continuino a utilizzare SCCM, un numero sempre maggiore di organizzazioni si sta spostando verso modalità di lavoro remote o ibride, che richiedono metodi più flessibili per proteggere, monitorare e gestire i dispositivi endpoint. I moderni software di gestione degli endpoint sono in genere basati sul cloud e consentono agli amministratori IT di monitorare, gestire, applicare patch e proteggere i dispositivi endpoint da qualsiasi parte del mondo.

Sebbene SCCM richieda ancora hardware e manutenzione dedicati, gli utenti possono utilizzare SCCM con la soluzione di gestione delle operazioni IT basata sul cloud di Intune, per gestire i dispositivi sia on-premise che nel cloud. Per ovviare alle limitazioni di SCCM, le aziende si rivolgono anche a software di monitoraggio e gestione da remoto (RMM) basati sul cloud di terze parti.

Le 10 migliori alternative a SCCM

Ecco alcune delle migliori alternative a SCCM che possono contribuire a migliorare la tua esperienza di patch management.

1. NinjaOne

Valutato come il software di patch management numero 1 su G2, NinjaOne ha permesso a oltre 17.000 clienti in più di 80 paesi di migliorare l’efficienza IT semplificando e automatizzando i processi di patching. La soluzione di NinjaOne per il patch management automatizzato consente agli utenti di dedicare il 93% del tempo in meno al patching. Con NinjaOne, le aziende possono facilmente gestire, applicare patch e supportare i dispositivi  Windows, MacOS, LinuxAndroidApple da un’unica interfaccia centralizzata, semplificando le operazioni IT e assicurandosi che tutti i dispositivi nel loro ambiente siano protetti da vulnerabilità sfruttabili e funzionino in modo ottimale.

Punti di forza di NinjaOne

  • Patch management automatizzato

Grazie alle solide funzionalità di automazione di NinjaOne, i professionisti IT possono ottimizzare i processi di patching. Dalla scansione alle patch mancanti fino alle approvazioni automatiche, l’automazione IT di NinjaOne riduce la necessità di interventi manuali e la possibilità di errori umani che potrebbero portare a patch mancanti. Gli utenti possono anche pianificare la distribuzione di aggiornamenti, patch e hotfix in modo che coincidano con orari che vadano a interferire con la produttività degli utenti finali.

  • Accessibilità remota

Come moderna soluzione di gestione IT basata sul cloud, NinjaOne offre una flessibilità che la dipendenza di SCCM dall’infrastruttura on-premise non può garantire. Gli amministratori IT ottengono piena visibilità e controllo sui loro dispositivi anche a grande distanza. Tutto ciò di cui gli utenti hanno bisogno per eseguire l’accesso a NinjaOne è un dispositivo con una connessione a Internet, che consenta loro di risolvere i problemi senza dover spendere tempo e risorse per gli spostamenti.

  • Compatibilità multipiattaforma completa

Progettato all’interno dell’ecosistema Microsoft, SCCM funziona bene negli ambienti in cui c’è una maggioranza di dispositivi Windows, ma dispone anche di cataloghi partner limitati per l’aggiornamento e il patching di applicazioni di terze parti. NinjaOne offre ai team IT un approccio più completo, centralizzando il patch management dei dispositivi Windows, macOS e Linux insieme ai dispositivi di rete. Inoltre, la piattaforma NinjaOne offre anche la gestione dei dispositivi mobili (MDM), dando agli utenti visibilità e controllo anche dei loro dispositivi Android e Apple. Questo permette agli utenti di distribuire patch, aggiornare i sistemi operativi dei dispositivi mobiligestire le applicazioni mobili.

  • Design user-friendly

Uno dei problemi principali di SCCM è la complessità della piattaforma, che richiede competenze tecniche per sfruttare al meglio la soluzione. NinjaOne, invece, si distingue per la sua interfaccia utente semplice e intuitiva. I professionisti IT dedicheranno quindi meno tempo alla navigazione e all’esecuzione di azioni sulla piattaforma, cosa che migliorerà in modo significativo l’efficienza IT. Questa facilità d’uso rende più rapida e semplice l’adozione del sistema da parte delle organizzazioni.

  • Servizio clienti eccezionale

Riduci i tempi di inattività e ricevi un’assistenza tecnica da parte di esperti del settore ogni volta che hai problemi o domande, interagendo con l’assistenza clienti di primissimo livello di NinjaOne. Il punteggio CSAT di NinjaOne, pari al 98%, testimonia il loro impegno nel fornire assistenza rapida e utile ai team IT. Inoltre, NinjaOne offre assistenza e formazione illimitate, dall’implementazione iniziale alla manutenzione ordinaria.

Cosa dicono i clienti di NinjaOne

Tony Madero, direttore IT del Northwest Career College, passava ore e ore a recarsi fisicamente in varie sedi per supportare continuamente i dipendenti, gli studenti e gli ex allievi del college. Da quando ha stretto una partnership con NinjaOne, Madero è stato in grado di monitorare, gestire e applicare patch da remoto ai dispositivi del suo ambiente IT, indipendentemente dalla loro ubicazione.

“NinjaOne mi rende la vita molto più facile. Rende il nostro team più efficiente. È molto semplice e facile da usare e implementarlo è stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso”, ha detto Madero. “NinjaOne ci fa risparmiare innumerevoli ore per patching e risoluzione dei problemi”

Scopri altre storie di clienti NinjaOne o leggi le recensioni di NinjaOne.

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Recensioni di NinjaOne su G2

Categoria Valutazioni di NinjaOne
In generale 4,8 su 5 (1.436)
Il prodotto è stato un buon partner per la collaborazione? 9,6
Qualità del supporto 9,3
Facilità di amministrazione 9,3
Facilità d’uso 9,2

Recensioni di NinjaOne su G2

Categoria Valutazioni di NinjaOne
In generale 4,8 su 5 (230)
Facilità d’uso 4,7
Servizio clienti 4,7
Funzionalità 4,5
Rapporto qualità/prezzo 4,7

2. Automox

Automox è un software di gestione degli endpoint che consente agli utenti di ottimizzare il processo di patching con l’automazione, riducendo la necessità di interventi manuali. Centralizza il patch management multipiattaforma, consentendo agli utenti di garantire che i loro dispositivi Windows, macOS e Linux siano costantemente aggiornati per proteggerli dalle vulnerabilità.

Casi d’uso:

  • Patch management: Automox consente agli utenti di distribuire aggiornamenti e patch sui dispositivi Windows, MacOS, Linux e per i software di terze parti.
  • Automazione: Con gli strumenti di automazione di Automox, gli utenti possono automatizzare e programmare il roll out delle patch.
  • Monitoraggio remoto: Automox offre una visibilità completa dell’ambiente IT, consentendo ai tecnici di risolvere i problemi e di porvi rimedio.

Punti deboli:

  • Reporting: Gli utenti hanno affermato che il reporting di Automox non consente il multi-tenancy, cosa che può essere scomoda per gli MSP e le organizzazioni che gestiscono più clienti.
  • Servizio clienti: Secondo le recensioni su G2, l’assistenza clienti può impiegare un po’ troppo tempo per rispondere a problemi o domande.
  • Interfaccia complessa: Automox può essere difficile da usare e alcuni recensori affermano che può essere confuso ed eccessivamente complicato.

Recensioni di Automox su G2

Categoria Valutazioni di Automox
In generale 4,5 su 5 (87)
Il prodotto è stato un buon partner per la collaborazione? 9,4
Qualità del supporto 9,1
Facilità di amministrazione 9,1
Facilità d’uso 9,0

Recensioni di Automox su Capterra

Categoria Valutazioni di Automox
In generale  4,8 su 5 (75)
Facilità d’uso 4,8
Servizio clienti 4,8
Funzionalità 4,5
Rapporto qualità/prezzo 4,8

3. Patch My PC

Patch My PC è un software di patch management che si concentra sulla semplificazione della distribuzione di applicazioni di terze parti. Piuttosto che sostituire completamente SCCM o Intune Configuration Manager, Patch My PC migliora il patching delle applicazioni di terze parti di queste piattaforme. Offre inoltre funzionalità di reporting più complete.

Casi d’uso:

  • Automazione: Patch My PC offre strumenti di automazione che consentono agli utenti di creare pacchetti di applicazioni e di pianificarne la distribuzione.
  • Personalizzazione: Gli utenti possono personalizzare le funzionalità di Patch My PC in base alle proprie esigenze, per esempio aggiungendo applicazioni personalizzate al proprio catalogo.
  • Segnalazione: Una delle caratteristiche principali di Patch My PC è il miglioramento delle funzionalità di segnalazione degli aggiornamenti Microsoft.

Punti deboli:

  • Interfaccia utente: Le recensioni dicono che l’interfaccia utente di Patch My PC può essere complicata per i nuovi utenti e difficile da navigare.
  • Manca il supporto per i dispositivi non Windows: La funzione principale di Patch My PC è il patching dei dispositivi Windows e le recensioni hanno richiesto il supporto per altri sistemi operativi, in particolare macOS.
  • Documentazione: Gli utenti ritengono che la documentazione sia carente, e questo rende difficile l’esecuzione di alcune funzioni. Inoltre, Patch MY PC richiede la conoscenza dell’uso di SCCM, cosa che può richiedere maggiori risorse per la formazione.

Ulteriori informazioni sulle alternative a Patch My PC.

Recensioni di Patch My PC su G2

Categoria Valutazioni di Patch My PC
In generale 4,9 su 5 (592)
Il prodotto è stato un buon partner per la collaborazione? 9,7
Qualità del supporto 9,8
Facilità di amministrazione 9,4
Facilità d’uso 9,3

Recensioni di Patch My PC su Capterra

Categoria Valutazioni di Patch My PC
In generale 4,9 su 5 (163)
Facilità d’uso 4,8
Servizio clienti 4,9
Funzionalità 4,7
Rapporto qualità/prezzo 4,9

4. Atera

Atera è una piattaforma di gestione IT che consente ai professionisti IT di semplificare i processi con l’automazione e di distribuire e gestire le patch da qualsiasi luogo. Questa piattaforma ricca di funzionalità consente agli utenti di monitorare, gestire, supportare e applicare patch ai propri dispositivi endpoint.

Casi d’uso:

  • Patch management: Con le funzioni di patch management di Atera, gli utenti possono distribuire aggiornamenti e patch sui loro dispositivi endpoint Windows, macOS e Linux.
  • Automazione: Gli utenti possono migliorare i flussi di lavoro e l’efficienza dell’IT con script personalizzati che possono essere applicati a un singolo dispositivo o su vasta scala grazie ai profili e alle attività di automazione IT.
  • Monitoraggio remoto: Atera offre una visibilità completa dello stato, delle prestazioni e dell’integrità dei dispositivi endpoint. In questo modo è più facile individuare le vulnerabilità e risolverle.

Punti deboli:

  • Assistenza clienti: Le recensioni dicono che il servizio clienti di Atera potrebbe essere migliorato, in quanto ottenere risposte può richiedere del tempo.
  • Mancano le integrazioni: Il catalogo di integrazioni di terze parti di Atera può essere carente e non consente di aggiungere funzionalità alle applicazioni .
  • Interfaccia utente: Secondo gli utenti, l’interfaccia utente può risultare disordinata, cosa che rende difficile individuare le funzioni, e fatica ad adattarsi agli schermi più piccoli.

Recensioni di Atera su G2

Categoria Valutazioni di Atera
In generale 4,6 su 5 (668)
Il prodotto è stato un buon partner per la collaborazione? 9,2
Qualità del supporto 9,0
Facilità di amministrazione 9,0
Facilità d’uso 9,2

Recensioni di Atera su Capterra

Categoria Valutazioni di Atera
In generale  4,6 su 5 (389)
Facilità d’uso 4,6
Servizio clienti 4,5
Funzionalità 4,3
Rapporto qualità/prezzo 4,6

5. Action1

Action1 è una soluzione cloud-native per il patch management che consente ai team IT di scansionare le vulnerabilità e distribuire le patch per proteggere i dispositivi endpoint. Gli utenti possono anche monitorare e gestire i loro dispositivi endpoint per una visibilità completa.

Casi d’uso:

  • Patch management: Action1 assicura che tutti i dispositivi endpoint e i server di un ambiente IT rispettino la conformità delle patch.
  • Individuazione delle vulnerabilità: Grazie agli strumenti di monitoraggio remoto in tempo reale e alla scansione delle vulnerabilità, gli utenti possono ridurre i rischi per la sicurezza e correggere le vulnerabilità.
  • Distribuzione dei software: Gli utenti di Action1 possono distribuire rapidamente le applicazioni ai loro endpoint.

Punti deboli:

  • Interfaccia utente: L’interfaccia di Action1 è complessa e difficile da navigare. Gli utenti segnalano che le funzioni avanzate possono essere difficili da individuare.
  • Reporting: Le recensioni sottolineano che le funzionalità di reporting di Action1 potrebbero essere carenti.
  • Compatibilità software: Action1 richiede Windows per l’esecuzione del suo agente, il che può limitare la flessibilità della soluzione in ambienti più diversi.

Recensioni di Action1 su G2

Categoria Valutazioni di Action1
In generale 4,9 su 5 (292)
Il prodotto è stato un buon partner per la collaborazione? 9,8
Qualità del supporto 9,7
Facilità di amministrazione 9,6
Facilità d’uso 9,6

Recensioni di Action1 su Capterra

Categoria Valutazioni di Action1
In generale 4,9 su 5 (139)
Facilità d’uso 4,7
Servizio clienti 4,9
Funzionalità 4,7
Rapporto qualità/prezzo 4,9

6. SolarWinds Patch Manager

SolarWinds Patch Manager è una soluzione di patch management che agisce più come un componente aggiuntivo per SCCM e WSUS che come un’alternativa completa. In sostanza, migliora il patch management di SCCM per le applicazioni di terze parti. La piattaforma sta inoltre ampliando le capacità di automazione di SCCM per gli aggiornamenti dei prodotti Microsoft.

Casi d’uso:

  • Automazione: Gli utenti possono ottimizzare il patching di SCCM e WSUS grazie alla scansione e alla pianificazione automatizzate.
  • Patch management: SolarWinds si concentra sulla fornitura di monitoraggio e supporto aggiuntivo per i software di terze parti per i dispositivi Windows.
  • Monitoraggio remoto: SolarWinds fornisce report dettagliati sullo stato delle patch, sulle patch mancanti e una panoramica sullo stato di integrità di un ambiente IT. Fornisce inoltre report sulla conformità delle patch.

Punti deboli:

  • Interfaccia utente: Stando alle recensioni, l’interfaccia di SolarWinds potrebbe essere più interattiva e facile da navigare.
  • Reporting: SolarWinds offre modelli per i report, ma gli utenti vorrebbero che fossero più personalizzabili e dettagliati.
  • Prestazioni: Gli utenti ritengono che la reattività di SolarWinds sia carente, in quanto il caricamento delle pagine può essere lento.

Recensioni di SolarWinds Patch Manager su G2

Categoria Valutazioni di SolarWinds
In generale 4,0 su 5 (54)
Il prodotto è stato un buon partner per la collaborazione? 7,9
Qualità del supporto 7,8
Facilità di amministrazione 8,2
Facilità d’uso 7,6

Recensioni di SolarWinds Patch Manager su Capterra

Categoria Valutazione di SolarWinds
In generale 4,3 su 5 (18)
Facilità d’uso 3,7
Servizio clienti 4,4
Funzionalità 4,3
Rapporto qualità/prezzo 4,2

7. PDQ Deploy

PDQ Deploy è un software di patch management che si concentra sui dispositivi Windows, consentendo agli utenti di distribuire aggiornamenti e patch per i prodotti Microsoft e le applicazioni di terze parti. Offre strumenti di automazione che riducono la necessità di lavoro manuale e il rischio di errori umani.

Casi d’uso:

  • Patch management: PDQ consente agli utenti di mantenere costantemente aggiornati i propri dispositivi Windows. Questa soluzione è in grado di scansionare le patch mancanti sui dispositivi e di pianificare gli aggiornamenti e le patch in orari comodi per gli utenti finali, riducendo le interruzioni.
  • Automazione IT: Gli utenti possono utilizzare lo scripting per automatizzare le attività ripetibili e la pianificazione degli aggiornamenti. Inoltre, consente agli utenti di distribuire sia pacchetti pronti all’uso che personalizzati.
  • Reporting: PDQ invia notifiche e può generare report sullo stato delle patch.

Punti deboli:

  • Supporto per dispositivi non Windows: PDQ non offre patch management per altri sistemi operativi, il che lo rende non ideale per ambienti IT eterogenei che richiedono patch multipiattaforma.
  • Prestazioni: I recensori riferiscono che PDQ si carica lentamente e le prestazioni possono risentirne quando la dashboard deve contenere diverse colonne.
  • Monitoraggio limitato: Gli utenti vorrebbero che le capacità di monitoraggio remoto di PDQ fossero più complete, poiché non al momento la piattaforma non è in grado di fornire una panoramica dettagliata dell’integrità di un ambiente.

Recensioni di PDQ Deploy su G2

Categoria Valutazioni di PDQ Deploy
In generale 4,9 su 5 (267)
Il prodotto è stato un buon partner per la collaborazione? 9,7
Qualità del supporto 9,5
Facilità di amministrazione 9,5
Facilità d’uso 9,5

Recensioni di PDQ Deploy su Capterra

Categoria Valutazioni di PDQ Deploy
In generale 4,8 su 5 (341)
Facilità d’uso 4,7
Servizio clienti 4,7
Funzionalità 4,7
Rapporto qualità/prezzo 4,8

8. HCL BigFix

HCL BigFix è un software di gestione degli endpoint che consente agli utenti di scoprire, gestire e supportare i dispositivi del proprio ambiente IT. Centralizza il patch management, consentendo agli utenti di applicare le patch su più sistemi operativi. Gli strumenti di patching automatizzato semplificano ulteriormente la distribuzione degli aggiornamenti.

Casi d’uso:

  • Patch management: BigFix distribuisce le patch critiche entro due giorni lavorativi dal loro rilascio, riducendo le possibilità di sfruttamento delle vulnerabilità.
  • Gestione della conformità: I team IT possono definire standard di conformità all’interno dell’organizzazione per le normative specifiche del settore, in modo da rendere più semplice l’individuazione di eventuali vulnerabilità del software che necessitano di patch.
  • Reporting: Gli utenti possono generare report sullo stato delle patch e sulla conformità rispetto alle vulnerabilità, consentendo ai tecnici di porre rimedio a eventuali problemi.

Punti deboli:

  • Curva di apprendimento ripida: Gli utenti si sono lamentati del fatto che BigFix richiede più risorse per la configurazione iniziale a causa della complessità della piattaforma. Può passare del tempo prima che i team IT acquisiscano familiarità con la piattaforma.
  • Interfaccia complessa: BigFix offre molte funzionalità ma è anche una soluzione complicata, cosa che ne rende complicato l’utilizzo da parte degli utenti.
  • Problemi di integrazione: Le recensioni dicono che il catalogo di applicazioni di terze parti con cui BigFix può integrarsi è piuttosto ridotto. Inoltre, impostare le integrazioni può essere impegnativo.

Recensioni di HCL BigFix su G2

Categoria Valutazioni di HCL BigFix
In generale 4,4 su 5 (84)
Il prodotto è stato un buon partner per la collaborazione? 8,9
Qualità del supporto 9,2
Facilità di amministrazione 8,3
Facilità d’uso 8,3

Recensioni di HCL BigFix su Capterra

Categoria Valutazioni di HCL BigFix
In generale 4,0 su 5 (3)
Facilità d’uso 4,0
Servizio clienti 4,3
Funzionalità 4,0
Rapporto qualità/prezzo 4,3

9. Kaseya VSA

Kaseya Virtual System Administrator (VSA) consente ai team IT di automatizzare le operazioni IT, semplificando processi come il monitoraggio remoto e il patch management. La piattaforma consente agli utenti di identificare le vulnerabilità e di porvi rimedio rapidamente, sia attraverso l’implementazione manuale di patch che attraverso l’automazione basata su script.

Casi d’uso:

  • Patch management: Gli utenti possono pianificare e distribuire gli aggiornamenti nel loro ambiente IT. Kaseya consente inoltre agli utenti di creare applicazioni predefinite e di monitorare eventuali vulnerabilità.
  • Automazione IT: Grazie allo scripting sia out-of-the-box che personalizzato, gli utenti possono creare criteri per automatizzare le attività ripetibili, risparmiando il tempo dedicato agli interventi manuali.
  • Monitoraggio remoto: Kaseya permette agli utenti di rilevare e tenere sotto controllo i propri dispositivi endpoint, consentendo di identificare eventuali problemi.

Punti deboli:

  • Curva di apprendimento: Gli utenti ritengono che Kaseya sia complesso e richieda più tempo e formazione ai team IT per la configurazione, l’apprendimento e l’adozione della soluzione.
  • Problemi con macOS: Le recensioni dicono che il supporto per macOS può essere carente e la registrazione del dispositivo per i dispositivi macOS può essere complicata.
  • Interfaccia poco intuitiva: Alcuni utenti riferiscono di aver impiegato un po’ di tempo per individuare le funzionalità di cui hanno bisogno.

Recensioni di Kaseya VSA su G2

Categoria Valutazioni di Kaseya VSA
In generale 4,0 su 5 (305)
Il prodotto è stato un buon partner per la collaborazione? 7,6
Qualità del supporto 7,3
Facilità di amministrazione 7,6
Facilità d’uso 7,8

Recensioni di Kaseya VSA su Capterra

Categoria Valutazioni di Kaseya VSA
In generale 4,1 su 5 (202)
Facilità d’uso 3,6
Servizio clienti 3,6
Funzionalità 4,2
Rapporto qualità/prezzo 3,7

10. ManageEngine Patch Manager Plus

ManageEngine Patch Manager Plus è un software di patch management basato su cloud che consente agli amministratori IT di distribuire aggiornamenti e patch a dispositivi endpoint e server. Supporta il patching per macOS, Linux e Windows e per le applicazioni di terze parti.

Casi d’uso:

  • Patch management: Indipendentemente dalla loro posizione, gli utenti possono identificare, automatizzare e distribuire le patch per i dispositivi del loro ambiente IT.
  • Automazione: Gli strumenti di automazione di ManageEngine consentono agli utenti di automatizzare la scansione delle patch mancanti, il download, l’approvazione e la distribuzione delle patch.
  • Reporting: Gli utenti possono generare report dettagliati sulle distribuzioni di patch sia manuali che automatizzate per garantire visibilità e conformità.

Punti deboli:

  • Interfaccia complessa: Le recensioni dicono che può essere necessario un po’ di tempo per individuare le funzioni o configurare le automazioni.
  • Patch di app terze parti: Secondo le recensioni, ManageEngine potrebbe migliorare il processo di patch per le applicazioni di terze parti.
  • Configurazione iniziale: Gli utenti ritengono che la configurazione iniziale sia laboriosa e possa richiedere una precedente esperienza nel patch management.

Recensioni di ManageEngine Patch Manager Plus su G2

Categoria Valutazioni di ManageEngine
In generale 4,5 su 5 (167)
Il prodotto è stato un buon partner per la collaborazione? 8,9
Qualità del supporto 8,5
Facilità di amministrazione 9,1
Facilità d’uso 8,8

Recensioni di ManageEngine Patch Manager Plus su Capterra

Categoria Valutazioni di ManageEngine
In generale 4,6 su 5 (312)
Facilità d’uso 4,4
Servizio clienti 4,3
Funzionalità 4,5
Rapporto qualità/prezzo 4,7

Punteggi finali e riepilogo sugli strumenti di reportistica IT

Fornitore Punteggio finale Riepilogo
NinjaOne 2,248 NinjaOne consente agli utenti di dedicare il 93% del tempo in meno al patching, automatizzando e semplificando il patch management per Windows, MacOS, Linux, Android e dispositivi Apple.
Atera 1,618 Atera ottimizza i processi con l’automazione e consente agli utenti di distribuire e gestire le patch da qualsiasi luogo.
Patch My PC 1,347 Patch My PC semplifica la distribuzione di applicazioni di terze parti per dispositivi Windows tramite SCCM e offre funzionalità di reporting più complete.
PDQ Deploy 1,196 PDQ Deploy consente agli utenti di distribuire aggiornamenti e patch per i propri dispositivi Windows con il supporto per applicazioni di terze parti.
ManageEngine Patch Manager Plus 1,027 ManageEngine Patch Manager Plus è un software di patch management basato su cloud che supporta il patching per macOS, Linux e Windows, nonché per applicazioni di terze parti.
Action1 1,025 Action1 è una soluzione cloud-native per il patch management che consente ai team IT di scansionare le vulnerabilità e distribuire le patch.
Kaseya VSA 0,984 Kaseya VSA consente ai team IT di automatizzare la scansione delle vulnerabilità delle patch e la loro distribuzione individuale o su vasta scala.
Automox 0,753 Automox consente agli utenti di aggiornare costantemente i dispositivi Windows, macOS e Linux con strumenti di automazione.
HCL BigFix 0,607 HCL BigFix è un software di gestione degli endpoint che centralizza il patch management, consentendo agli utenti di applicare le patch su più sistemi operativi.
SolarWinds Patch Manager 0,562 SolarWinds Patch Manager migliora le capacità di automazione di SCCM e il patch management per le applicazioni di terze parti.

La nostra formula per le classifiche

Per ottenere il punteggio finale di ciascun fornitore, abbiamo utilizzato una formula ponderata che tiene conto di varie metriche. Ecco come si articola:

Punteggio finale = w1 * valutazione complessiva espressa in stelle su G2 + w2 * valutazione complessiva espressa in stelle su Capterra + w3 * valutazione su G2 sull’essere un buon partner + w4 * valutazione su Capterra sulla probablità di essere consigliato + w5 * numero totale di recensioni su G2 (in scala) + w6 * numero totale di recensioni su Capterra (in scala) + Altri fattori

Dove:

w1 = 0,15 (coefficiente per la valutazione complessiva su G2)
w2 = 0,15 (coefficiente per la valutazione complessiva su Capterra)
w3 = 0,2 (coefficiente per la valutazione su G2 sull’essere un buon partner)
w4 = 0,2 (coefficiente per la valutazione su Capterra relativa al servizio clienti)
w5 = 0,1 (coefficiente per il numero totale di recensioni, in scala, su G2)
w6 = 0,1 (coefficiente per il numero totale di recensioni, in scala, su Capterra)

Altri fattori includono alcune ulteriori metriche come la facilità d’uso, ciascuna moltiplicata per i coefficienti corrispondenti:

w7 = 0,05 (coefficiente per la valutazione sulla facilità d’uso su G2)
w8 = 0,05 (coefficiente per la valutazione sulla facilità d’uso su Capterra)

Rendere più moderno l’approccio alla sicurezza IT con le alternative a SCCM

Il patching delle vulnerabilità aiuta i team IT a proteggere i dispositivi endpoint, in quanto garantisce che le vulnerabilità che possono essere sfruttate dai cyberattacchi siano sistematicamente corrette. Le funzionalità di automazione contribuiscono ad aumentare l’efficienza del processo di patching, riducendo il carico di lavoro manuale e minimizzando il rischio di patch mancate.

Rafforza la tua posizione di sicurezza con un patch management proattivo e una solida strategia di gestione delle patch.

Scarica la nostra guida.

Tenendo presente questo, se hai bisogno di sostituire SCCM per migliorare le tue strategie di patch management, inizia analizzando le difficoltà che la tua organizzazione sta incontrando. Una volta conosciuti i requisiti specifici della tua azienda, analizza i principali concorrenti di SCCM e valuta la possibilità di assistere a una demo per vedere le piattaforme in azione. Oppure iscriviti alle prove gratuite per avere un’idea più approfondita e concreta di come ogni software di patch management si adatti alla tua infrastruttura IT.

Ricordati che le migliori alternative a SCCM possono aiutarti a risolvere i problemi causati dalla mancanza di flessibilità di SCCM come soluzione legacy e on-premise e dalla sua interfaccia eccessivamente complessa. Prendi in considerazione software di patch management più moderni e cloud-native. Se fai parte di un’organizzazione con un ambiente IT particolarmente eterogeneo, puoi ridurre lo stack tecnologico passando a un software di patch management che offra un patching completo multipiattaforma.

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